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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il Romanticismo, un movimento di libertà e giustizia. Patrioti e intellettuali, artisti e soldati - IL MOVIMENTO ROMANTICO NELL’ITALIA RISORGIMENTALE - Il Romanticismo e il Risorgimento italiano

Il Romanticismo e il Risorgimento italiano

Nel contesto italiano gli ideali romantici – la lotta dell’individuo contro il tiranno e dei popoli contro i loro oppressori, il

recupero di gloriose tradizioni del passato, l’identità linguistica e la comunanza culturale – si connotarono come

aspirazione all’indipendenza e all’unità nazionale e si manifestarono nelle insurrezioni che, a partire dal 1820-1821 e

passando per i moti degli anni trenta, esplosero in molte città e in tutti gli stati della penisola nel biennio rivoluzionario

1848-1849.

Nel modulo esamineremo come la letteratura, la poesia, la pittura e soprattutto la musica riuscirono a rappresentare i

temi nazionali e patriottici, contribuendo in modo decisivo a formare intere generazioni secondo quei principi di libertà,

uguaglianza, fratellanza che le Rivoluzioni americana e francese avevano affermato e che il movimento romantico

aveva diffuso utilizzando i diversi linguaggi artistici.

In Pittura e Risorgimento esploreremo le narrazioni metaforiche di Francesco Hayez, il maestro per eccellenza del

Romanticismo storico, e le produzioni dei pittori-soldato, protagonisti delle battaglie risorgimentali e, poi, osservatori

critici della raggiunta unità.

In Melodramma e Risorgimento vedremo il ruolo fondamentale assunto dal teatro d’opera nella creazione di un

sentimento popolare e diffuso, per lo meno nelle città, fra tutti i ceti sociali, un sentimento favorevole all’unità e

all’indipendenza nazionale. Infatti, in teatro le classi sociali, pur divise in platea, palchi e loggione, secondo la

stratificazione sociale della vita quotidiana, si ritrovavano insieme davanti alle idee che giungevano dal proscenio e sulle

note della romanza tutti partecipavano, sentendosi italiani.

Studieremo, dunque, l’apporto dato a questo processo – spesso ben oltre le loro intenzioni – da musicisti e librettisti,

esaminando i testi e ascoltando le romanze di Mercadante, Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi.

In Letteratura e Risorgimento, infine, esploreremo la valenza della figura dell’esilio nella letteratura risorgimentale e il

suo intreccio con le storie personali di esuli famosi quali Foscolo, Santarosa, Berchet; esamineremo la centralità dei

circoli milanesi nell’elaborazione di un “modello romantico nazionale”, analizzeremo la rilevanza formativa della storia

 nella poetica manzoniana, verificheremo, per ultimo, la dimensione pedagogica assunta dalla memorialistica (Le mie

prigioni di Pellico, Noterelle d’uno dei Mille di Abba) e da alcune celebri e ancora note poesie risorgimentali (L’ultima

ora di Venezia, La spigolatrice di Sapri).

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