Francesco Hayez (Venezia 1791 – Milano 1882) è il massimo esponente del Romanticismo storico italiano. Avviato agli

studi artistici da uno zio antiquario e mercante d’arte, studiò prima a Venezia, sua città natale, quindi a Roma dove ebbe

come maestro il noto scultore Antonio Canova.

Nel 1822 venne chiamato a insegnare all’Accademia di Brera di Milano, incarico che mantenne fino al 1879.

A Milano venne accolto favorevolmente negli ambienti intellettuali della città, dove ebbe modo di conoscere personalità

rilevanti, come gli scrittori Alessandro Manzoni e Tommaso Grossi, il letterato Ermes Visconti, il filosofo Antonio Rosmini

e dove entrò in contatto con numerosi rappresentanti dell’aristocrazia di orientamenti liberali, interessati al nuovo genere

di pittura.

Grazie alla loro committenza, il pittore realizzò molti ritratti e opere fondamentali del Romanticismo storico italiano,

destinate a un grande successo, quali La congiura dei Lampugnani, Pietro l’Eremita predica la crociata, I Vespri siciliani,

in cui erano rievocati episodi della storia medievale densi di allusioni alla realtà politica contemporanea.

Anche Il bacio, l’opera più popolare di Hayez e unanimemente considerata “il manifesto” del Romanticismo italiano, cela

nell’apparente iconografia sentimentale un significato storico. Analogamente sono metafore risorgimentali dipinti come

Gli apostoli Giacomo e Filippo in viaggio per le loro predicazioni e La Meditazione.

Allusioni alla situazione politica italiana si riscontrano anche in alcuni dipinti connessi ai moti per l’indipendenza della

Grecia dall’Impero ottomano, come il celebre Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria.