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L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Gli stati preunitari: origine, restaurazione, moti liberali - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.3 I ducati: tra Toscana e Romagna - I moti del 1831 in Emilia e Romagna
I moti del 1831 in Emilia e Romagna
Nel 1830, dopo gli avvenimenti di Parigi, nei carbonari emiliani e romagnoli, che vivevano sotto governi particolarmente repressivi e reazionari (il Ducato di Modena e Reggio e lo Stato della Chiesa), si fece strada una nuova speranza.
I carbonari modenesi si illusero di poter convincere il duca Francesco IV a concedere la Costituzione, facendo leva sulle sue ambizioni espansionistiche e promettendogli un certo appoggio in tal senso. Ciro Menotti, in particolare, aveva ambigui contatti con il duca fin dagli anni venti. Si cominciò così ad organizzare un movimento insurrezionale che si estese anche alle Legazioni pontificie (Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna) che dichiararono la secessione dallo Stato della Chiesa. In queste città i capi della rivolta proclamarono la nascita dello Stato delle Province Unite Italiane, una repubblica parlamentare (con capitale Bologna) e promulgarono la Costituzione.
Anche i congiurati del Ducato di Modena nel febbraio 1831 pensarono di dare inizio alla sommossa, guidati dal patriota Ciro Menotti e fiduciosi degli accordi intervenuti con il duca, ma questi, preoccupato per gli orientamenti repubblicani emersi e certamente condizionato dall’Austria, tradì rapidamente le attese, anzi fece arrestare Menotti e gli altri patrioti. A sostegno dell’autorità papale intervenne l’esercito austriaco che, nonostante la resistenza di Bologna, Parma, Ancona e altre città, travolse l’esercito delle Province Unite, occupò la piazzaforte di Ancona alla fine di aprile e diede l’avvio alla repressione. Ciro Menotti e altri furono condannati a morte.
La figura di Ciro Menotti, martire ed eroe romantico, colpì moltissimo l’immaginazione dei patrioti risorgimentali per il tradimento di cui era stato vittima e per la nobiltà dei suoi ideali, tanto che fu considerato un precursore del Risorgimento e persino Garibaldi diede il nome Menotti a un suo figlio.
Assalto alla casa di Ciro Menotti, litografia, 1887