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L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
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I poeti-soldato: dal diario al memoriale (Nievo, Bandi, Mario, Abba, Ferrari)
Un posto di rilievo, nella letteratura risorgimentale, occupano quelli che sono stati definiti poeti o scrittori-soldato. Patrioti e letterati che parteciparono alle vicende garibaldine, in particolare alla Spedizione dei Mille, lasciandone testimonianza scritta. Giuseppe Cesare Abba (Cairo Montenotte 1838-Brescia 1910) ne fu protagonista e cantore insieme a Giuseppe Bandi e Alberto Mario. Il suo nome è infatti legato al racconto che di quella memorabile impresa fece in varie versioni fino a quella definitiva, pubblicata nel 1891, con il titolo Da Quarto al Volturno. Noterelle d’uno dei Mille.
Un altro memoriale è quello che ci ha lasciato Giuseppe Bandi nel volume pubblicato postumo del 1902, I Mille. Da Genova a Capua, dopo che il testo era uscito a puntate nel 1886 nelle appendici del «Telegrafo» di Livorno e del «Messaggero» di Roma.
La testimonianza di Alberto Mario, La camicia rossa, è la prima a essere pubblicata: nel 1864 in inglese (The Red Shirt), mentre nel 1866 la prima edizione italiana compare a puntate su «Il Sole, giornale politico e commerciale» e, in volume, nel 1870. Tuttavia quest’opera, vuoi per lo stile ricercato, vuoi per la posizione politica dell’autore, repubblicano convinto, fu la prima a essere dimenticata.
Il diario e le Lettere garibaldine di Ippolito Nievo (1831-1861) sono, invece, state date alle stampe solo in anni recenti e costituiscono una testimonianza diretta di quella esperienza. Una testimonianza che, a differenza delle altre, non ci appare filtrata dal ricordo e neppure edulcorata dal rimpianto per una gioventù e un passato ormai lontani.
Gaetano Ferrari, nato a Lodi nel 1843, a diciassette anni partì volontario con i garibaldini e arrivò a Palermo nel luglio 1860 con la seconda spedizione Medici. Partecipò a tutte le avventure della conquista del Regno delle Due Sicilie dalla battaglia di Milazzo a quella del Volturno. Ritornato a Lodi, finì il liceo che aveva interrotto e successivamente, come soldato di professione nel corpo dei bersaglieri, partecipò alla Terza guerra d’indipendenza, alla repressione del brigantaggio e a quella dell’insurrezione di Palermo del 1866. Su questa sua esperienza scrisse un libricino di memorie che è stato pubblicato solo nel 2011 a cura di Carlo Bonfantini, trisnipote di Gaetano. Al contrario di altre memorie di ex garibaldini, queste non sono affatto retoriche e descrivono bene anche gli aspetti materiali della vita militare.
Attività
1) Confronta le diverse testimonianze che sull’Impresa dei Mille ci hanno lasciato Giuseppe Cesare Abba e Alberto Mario ed esprimi un tuo parere in proposito. Quale preferisci? Perché? Quali difficoltà incontri nella lettura? Ti consigliamo di esaminare:
2) Individua altri testi di testimonianza autobiografica nel Modulo 5 L’impresa dei Mille. Quali sono? Chi li ha scritti? Quando? Perché? E per chi? Fai qualche esempio.