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I moti del 1821 in Grecia

I combattimenti insurrezionali ebbero luogo nel 1821, anche se cospirazioni e moti di piazza promossi dalla società segreta Filikí Etería si erano già verificati negli anni precedenti. Gli scontri dilagarono nella parte continentale del paese sostenuti e incoraggiati anche dalla Chiesa ortodossa che si opponeva alle autorità statali, musulmane, e alimentato anche dal pascià dell’Epiro ribelle al sultano.
Il conflitto si inasprì via via: la popolazione dell’isola di Chio fu sterminata e anche alcuni importanti prelati subirono la reazione degli Ottomani, come il patriarca di Costantinopoli che fu impiccato. La questione greca assunse un rilievo internazionale: molti intellettuali europei si mobilitarono e partirono per sostenere i patrioti greci (per esempio lord George Byron, che morì di meningite il 19 aprile 1824, durante l’assedio di Missolungi e Santorre di Santarosa che cadde nella battaglia di Sfacteria nel 1825). Il pascià d’Egitto intervenne con la sua flotta a sostegno dei turchi, mentre le potenze europee si mobilitarono a favore dei patrioti, spinte dall’opinione pubblica dei rispettivi paesi e dall’asprezza della repressione ottomana. Nel 1827 Francia, Inghilterra, Russia, fallito un tentativo di mediazione con i turchi, annientarono la flotta turco-egiziana a Navarino e, nel 1828, occuparono il Peloponneso.

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Marie Louise Élisabeth Vigée-Lebrun, George Gordon Byron, sesto barone Byron, 1802 circa

L’autonomia della Grecia fu stabilita con il trattato di Adrianopoli del 1829, sotto il protettorato di Francia, Gran Bretagna e Russia. Successivamente fu sancita l’indipendenza a Londra nel 1830, anche se al territorio nazionale mancavano ancora alcune regioni rimaste in mano ottomana: Creta, la Tessaglia, la Macedonia, l’Epiro e la Tracia.
Decisivi per l’esito positivo dell’insurrezione greca erano stati due elementi: l’obiettivo dell’indipendenza nazionale che aveva coinvolto non solo gruppi d’élite, ma ampi strati della popolazione e l’appoggio internazionale, politico e militare.
Appoggio che non era però incondizionato. Gli insorti si erano infatti dati un ordinamento repubblicano fin 
dal 1827 ma, dopo un attentato che causò la morte del primo presidente (Giovanni Capodistria) nel 1831, le potenze europee riuscirono a imporre alla Grecia il passaggio alla monarchia e fu eletto re Ottone di Wittelsbach, principe bavarese.

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