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L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il Romanticismo, un movimento di libertà e giustizia. Patrioti e intellettuali, artisti e soldati - IL MOVIMENTO ROMANTICO NELL’ITALIA RISORGIMENTALE - Il Romanticismo, un movimento culturale e politico
Il Romanticismo, un movimento culturale e politico
Con il termine Romanticismo si fa riferimento a un movimento culturale che si sviluppò in campo artistico, musicale e
letterario in Germania alla fine del XVIII secolo e che, nell’Ottocento, si diffuse in tutta Europa. Deriva dall’inglese
romantic, traducibile con il nostro “fantasioso” o “romanzesco” (nel senso di ciò che non corrisponde alla realtà), un
aggettivo con il quale venivano indicati nel XVII secolo i romanzi cavallereschi o altri generi letterari di invenzione
ambientati in una cornice storica. Successivamente il termine “romantico” passò a designare le emozioni che le
rappresentazioni artistiche, musicali e letterarie suscitavano in chi le poteva vedere, ascoltare, leggere. Proprio questo
significato di “sentimentale”, “emozionale” fu quello che si impose nel XIX secolo e che ancora oggi corrisponde a ciò
che noi identifichiamo con “romantico”, ovvero tutto quanto ha a che fare con l’intimità, la spiritualità e l’aspirazione
verso l’infinito.
Il primo a usare il temine Romanticismo fu Friedrich von Schlegel nel 1772: lo applicò alla letteratura da lui considerata
“moderna” che esaltava la spiritualità, la fantasia, l’immaginazione e soprattutto la creatività individuale e, quindi, perfino
sregolata di ogni artista, laddove la letteratura precedente imponeva criteri razionali e un rigoroso rispetto della bellezza
intesa in senso classico, ovvero come equilibrio e misura. Secondo Charles Baudelaire – che nel 1846 scrisse il saggio
Che cos’è il Romanticismo? – poteva definirsi romantico l’artista che «conoscendo gli aspetti della natura e le situazioni
degli uomini che gli artisti del passato avevano sdegnato o misconosciuto» era in grado di rappresentare l’intimità, la
spiritualità e l’aspirazione verso l’infinito dell’individuo con tutti i mezzi resi disponibili dalle diverse arti.
Siccome il Romanticismo non faceva riferimento a un canone rigido, ma piuttosto a un “modo di sentire”, ciascun artista
del tempo vi adeguò liberamente il proprio modo di pensare e di esprimersi con i linguaggi dell’arte oltre che il proprio
stile di vita.
Coerentemente, quindi, assunse varianti e connotazioni differenti nei diversi paesi nei quali si sviluppò.
In un contesto in cui sempre più numerose erano le persone che sapevano leggere e un numero crescente di libri,
giornali, riviste e opuscoli circolava e diffondeva nuove idee, il Romanticismo esaltava l’individuo in lotta contro i tiranni e
recuperava la storia passata e le tradizioni popolari. Nasceva così un’idea di popolo come l’insieme di chi parla la stessa lingua e ha storia, consuetudini e ideali comuni e per questo ha diritto a essere indipendente. Queste idee facevano presa specialmente tra i diversi popoli che erano parte di imperi multiculturali, come l’Impero austriaco, e per questo si sentivano dominati dallo straniero e aspiravano all’indipendenza nazionale. Così nel 1848, nelle insurrezioni che divamparono in molte città d’Europa, tre parole d’ordine, spesso intrecciate tra loro, guidavano alla lotta: Costituzione, indipendenza, giustizia sociale.
Attività
Rispondi alle seguenti domande e poi spiega perché la stagione insurrezionale del 1848 è stata definita la Primavera dei Popoli.
-
Quali città italiane ed europee insorsero nel 1848?
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Quali erano le richieste degli insorti?
Per rispondere correttamente puoi consultare, oltre al link sopra indicato, questa unità: