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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Un decennio di preparazione e di guerre (1850-1859) - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.5 La Seconda guerra d’indipendenza - La Seconda guerra d’indipendenza

La Seconda guerra d’indipendenza

La Seconda guerra d’indipendenza fu l’evento che permise al Regno di Sardegna di acquisire gran parte dell’Italia centrosettentrionale e passare dalla condizione di staterello regionale, alla periferia dell’Impero francese, a Stato nazionale.
Nel decennio successivo alla drammatica conclusione della Prima guerra d’indipendenza il re Vittorio Emanuele e soprattutto il primo ministro, il conte di Cavour, avevano agito su diversi piani per creare le condizioni politiche, diplomatiche e militari che garantissero una guerra vittoriosa, soprattutto l’alleanza con la Francia e una benevola neutralità da parte dell’Inghilterra.
La guerra fu relativamente breve: iniziò il 23 aprile 1859 con la consegna di un ultimatum austriaco al Regno di Sardegna e si concluse con la firma dell’armistizio di Villafranca l’11 luglio 1859. Il Regno di Sardegna acquisiva la Lombardia.
La guerra vide la contrapposizione tra gli eserciti di Vittorio Emanuele e del suo potente alleato, l’imperatore francese Napoleone III (205.000 uomini in totale) e l’esercito dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe (218.000 uomini).
A fianco degli eserciti alleati agiva anche un corpo di volontari al comando di Giuseppe Garibaldi.


Le vicende della guerra si articolarono in tre distinti scenari:

  1. Un primo scenario al confine tra Lombardia e Piemonte e lungo le sponde del Ticino. [cerchiato in rosso nella carta – N.d.R.]

  2. Un secondo scenario, attraversata la Lombardia, nei pressi del Mincio e delle fortezze del Quadrilatero, culminò nella battaglia, decisiva, di Solferino e San Martino. [cerchiato in blu nella carta – N.d.R.]

  3. Uno scenario a parte vide protagonisti Garibaldi e il corpo di volontari dei Cacciatori delle Alpi che si scontrarono con gli austriaci nella lunga fascia collinare tra l’alta pianura e le Prealpi, dal Piemonte al confine veneto. [linea verde tratteggiata nella carta – N.d.R.]

 

Negli stessi mesi della guerra erano scoppiate rivolte popolari, guidate dai liberali, nei Ducati di Parma e Modena, nel Granducato di Toscana e in Emilia Romagna. Nel marzo del 1860 i plebisciti popolari indetti a seguito delle rivolte, portarono anche quei territori all’annessione al Regno di Sardegna.

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CREDITS

Autrici e responsabili del progetto: Silvana Citterio, Cristina Cocilovo, Marina Medi, Antonella Olivieri


Autrici - Collaboratrici: Sandra Baricelli per le carte originali, Giuliana Boirivant per “Melodramma e Risorgimento” in Modulo 8 Il Romanticismo, un movimento di libertà e giustizia. Patrioti e intellettuali, artisti e soldati, Adriana Sartori per “Pittura e Risorgimento” in Modulo 8 Il Romanticismo, cit. e alcune biografie.


Curatela e coordinamento progettuale: Silvana Citterio


Implementazione testi: Silvana Citterio, Mattia del Giudice (Fare l’Italia, fare gli italiani: il processo di unificazione nazionale. Moduli 1, 2, 3, 4, 5, 6), Elena Rossi (Fare l’Italia, fare gli italiani: il processo di unificazione nazionale. Moduli 7, 8, 9,10, 11; Fare l’Italia e gli italiani Primaria; Guida docente)


Progettazione: Mattia del Giudice

Copertina: Noa Carpignano (da Carlo Stragliati, Episodio delle Cinque Giornate in Piazza S. Alessandro, Museo del Risorgimento Milano)

Contatti:


silvcitt@gmail.com

milanosifastoriablog@gmail.com

Referente progetto: Silvana Citterio

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