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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Un decennio di preparazione e di guerre (1850-1859) - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.4 Il contesto internazionale - La guerra di Crimea

La guerra di Crimea

La prima guerra moderna

La guerra di Crimea fu considerata la prima guerra d’epoca moderna per l’utilizzo di nuove tecniche. Infatti inglesi, francesi e piemontesi utilizzavano:

  1. La ferrovia e i vascelli a vapore (non più a vela) protetti da piastre di ferro prodotte dalla nuova siderurgia, per il trasporto delle truppe;

  2. Il telegrafo elettrico, adoperato anche da giornalisti e fotografi inviati di guerra, per comunicare;

  3. In battaglia cannoni e fucili a canna rigata, precisi e di gittata superiore a quelli a canna liscia;

  4. Carne in scatola, non saporita come quella di oggi, ma in grado di alimentare la truppa in modo sicuro per la salute, per il rancio dei soldati;

  5. Ospedali da campo con i medici e le prime infermiere, per curare i feriti e i soldati contagiati da colera e scorbuto, malattie che imperversarono durante la guerra.

 

In compenso i loro avversari russi usarono le prime mine marittime.
I combattimenti furono in parte tradizionali, con assedio di città e scontri all’arma bianca, ossia la baionetta. Tuttavia la maggioranza dei morti fu causata da terribili epidemie di colera che scoppiarono nel corso della guerra.

Le domande chiave sulla guerra di Crimea: cause, soggetti e avvenimenti

Ma chi volle questa guerra? Dove si trova la Crimea? Quando accadde?
Fu una guerra di imperi. Gli avversari in campo furono da un lato l’Impero russo e dall’altro un’alleanza di stati comprendente l’Impero turco ottomano, l’Inghilterra (che era un impero), l’Impero francese di Napoleone III e nell’ultimo anno di guerra il piccolo Regno di Sardegna.
La guerra durò dal 1853 al 1856 e fu combattuta in Mar Nero, nella penisola di Crimea. La città centro della guerra fu la russa Sebastopoli.

Incisione di Gustave Doré che rappresenta la lettura della Bibbia in un ricovero notturno per poveri

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Il teatro della guerra e i principali avvenimenti. Ingrandimento con i siti delle battaglie della Cernaia (dove combatterono i piemontesi), di Balaklava (dove combatterono gli inglesi) e della città di Sebastopoli

Per quale motivo, dopo circa quarant'anni di pace in Europa, scoppiò una guerra che poteva avere esiti molto pericolosi?
Il pretesto fu la contesa fra cristiani ortodossi e cattolici per la gestione dei luoghi santi di Gerusalemme, che si trovavano sotto il controllo turco. La contesa arrivò a coinvolgere gli stati: la Russia che si considerava erede dei bizantini ortodossi e la Francia da sempre difensore armato del cattolicesimo.
In realtà in gioco c’era ben altro: i territori dell’Impero turco ottomano, ormai in disfacimento, erano ambiti dai russi che speravano di penetrare nel Mediterraneo. A questa possibilità si opponevano francesi e inglesi che controllavano gli scambi commerciali del Medio Oriente.
Il conflitto per la spartizione dei territori dell’Impero turco e la contrapposizione tra imperi durò molti decenni e fu una tra le cause della Prima guerra mondiale (1914-1918).

I fatti: la Russia pretese dalla Turchia che gli ortodossi di Gerusalemme dipendessero solo da lei. La Turchia giudicò questa un’ingerenza, infine, poiché la Russia nel frattempo aveva occupato i principati danubiani dell’Impero ottomano di Moldavia e Valacchia (l’odierna Romania che diventerà indipendente nel 1877), nel 1853 le dichiarò guerra. Ben presto francesi e inglesi si schierarono a fianco dei turchi, rompendo l’antica Santa Alleanza del 1815. L’Austria invece, pur contraria alle mire espansionistiche della Russia, non intervenne per non rompere proprio quell’antica alleanza.
Nel 1855 anche il Regno di Sardegna partecipò con un contingente abbastanza sostanzioso (circa 18.000 uomini), su invito dell’Inghilterra che temeva un eccessivo protagonismo della Francia.
Nel febbraio 1856 fu concluso l’armistizio e subito dopo le potenze si riunirono nel Congresso di pace di Parigi, dove si stabilì l’integrità territoriale dell’Impero turco, la smilitarizzazione del Mar Nero, la libera navigazione sul Danubio e la rinuncia della Russia a qualunque pretesa sui cristiani ortodossi dell’Impero turco.

Il ruolo del Regno di Sardegna

E il Regno di Sardegna? Il suo intervento fu ostacolato dall’aristocrazia piemontese, convinta che non ci fosse nulla da guadagnare per un piccolo regno periferico in una gigantesca lotta fra imperi.
Il primo ministro Cavour giocò il tutto per tutto e decise di intervenire, sollecitato dall’appoggio del re, Vittorio Emanuele. Il suo scopo era di approfittare dell’occasione per presentare la gravità della situazione italiana in un consesso internazionale del massimo livello.
Il corpo di spedizione piemontese, costituito da bersaglieri, si distinse in abilità e coraggio nella battaglia della Cernaia, presso la città di Sebastopoli, riscattando così il ricordo della sconfitta di Novara del 1849.

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Gerolamo Induno, La battaglia della Cernaia, Museo nazionale del Risorgimento italiano, Torino

La vittoria italiana fu soprattutto morale. Il Regno di Sardegna non ottenne nulla di significativo, ma fu ammesso ai lavori del Congresso di Parigi sullo stesso piano delle altre potenze. Cavour poté sollevare all’attenzione dei potenti stati europei la questione italiana, condizionata dalla presenza ingombrante dell’Impero austriaco. Due anni dopo fu sottoscritto da Napoleone III l’accordo di Plombières, premessa della Seconda guerra d’indipendenza.

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