Guida alla Lettura
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Fonti consultate
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Fonti consultate
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
L’impianto manualistico serve poco
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - La guerra nell’Ottocento: le battaglie e i modi di combattere nel Risorgimento - 3. Le forze armate - Bersaglieri e corazzieri
Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il contesto, gli attori, il perché del Risorgimento italiano - 3.3 SOGGETTI E PROTAGONISTI - I nemici dell’unità - L’Impero austriaco
L’Impero austriaco
L’Impero austriaco, che fu il principale avversario dell’unificazione dell’Italia nell’Ottocento, era un’istituzione relativamente recente: era stato costituito nel 1804 in seguito alla formazione del Primo Impero francese da parte di Napoleone Bonaparte.
Il primo imperatore fu Francesco I d’Asburgo. Egli aveva allora anche il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero, di origine medievale. Il Sacro Romano Impero in realtà si disgregò nel 1806 in seguito alla guerra contro Napoleone e Francesco I mantenne solo la corona d’Austria.
L’Impero austriaco comprendeva molti territori oltre all’Austria come noi oggi la conosciamo: l’Ungheria, la Boemia, il Tirolo, il Trentino e la Lombardia e ampi territori dell’attuale Polonia e dei Balcani (Serbia e Croazia).
Con la sconfitta di Napoleone nel 1814 si aprì, proprio nella capitale dell’impero, a Vienna, il Congressoche doveva ridisegnare la carta politica dell’Europa e gli equilibri necessari a garantire la pace dopo vent’anni di guerre. Protagonista del Congresso e autore delle complesse mediazioni politiche che in esso furono definite fu il principe Klemens von Metternich, cancelliere di stato dell’impero.
Con il Congresso di Vienna l’Impero austriaco vide riconfermati tutti i propri domini, compreso il Veneto e Venezia che erano stati ceduti all’Austria da Napoleone con il trattato di Campoformio nel 1797.
Si costituì quindi nell’alta Italia l’ampio territorio del Lombardo-Veneto, configurato come regno e affidato a un viceré (l’arciduca Ranieri).
Oltre ai territori sotto il suo dominio diretto, l’Austria aveva nella penisola italiana anche una influenza politica importante dovuta a legami dinastici e familiari: nel Granducato di Toscana regnava la casata Asburgo-Lorena, ramo collaterale della casa regnante in Austria; nel Ducato di Parma e Piacenza regnava Maria Luigia, moglie di Napoleone, ma figlia di Francesco I d’Austria. Anche nel Ducato di Modena il sovrano era imparentato con gli Asburgo-Lorena. Infine nel Regno delle Due Sicilie la politica matrimoniale portò sul trono ben quattro principesse austriache, sposate agli ultimi sovrani.
L’Impero austriaco era poi il principale ispiratore della Santa Alleanza con l’Impero russo e la Prussia.
Scopo della Santa Alleanza era l’assistenza reciproca contro eventuali rivolte filofrancesi e indipendentiste. Fu proprio la Santa Alleanza, quindi ad intervenire con truppe austriache, per reprimere in tutta la penisola i tentativi insurrezionali degli anni venti e trenta. Fu ancora l’Austria a sostenere la repressione dei moti del 1848 in Europa e in Italia.
Francesco Giuseppe I con la famiglia a Gödollo
Francesco Giuseppe (1830-1916)
Nel 1848 salì al trono Francesco Giuseppe d’Asburgo, a cui molte satire dell’epoca, in Italia, facevano riferimento come Cecco Beppe. Il giovane imperatore si distinse subito nella battaglia di Custoza che segnò la fine della prima fase della guerra contro Carlo Alberto di Savoia.
Pochi anni dopo, nel 1854, Francesco Giuseppe sposò la cugina sedicenne Elisabetta di Baviera, nota come Sissi, che influenzò in più occasioni le scelte dell’imperatore.
La politica del sovrano fu conservatrice, sul piano istituzionale e anche nei rapporti internazionali, in cui le sue scelte portarono l’impero ad un certo isolamento.
Nel 1859, con la sconfitta subita a Solferino da parte dell’esercito franco-piemontese, l’impero perse la Lombardia. Fu un duro colpo perché l’esercito imperiale era comandato direttamente da Francesco Giuseppe che aveva esonerato il generale Gyulai. La visione del campo di battaglia, con i caduti e i feriti impressionò dolorosamente il sovrano e lo segnò a lungo: nel momento in cui firmava la dichiarazione di guerra alla Serbia, che avrebbe segnato l’inizio della Prima guerra mondiale (1914), ancora ricordava al suo Stato Maggiore il massacro di Solferino.
Nel 1866 la Prussia e il Regno d’Italia, alleati, attaccarono l’impero lungo i confini settentrionali e nel Veneto: dopo la sconfitta si dovettero cedere altri territori che furono annessi dal Regno di Prussia e dal Regno d’Italia (Veneto).
Nel 1867, grazie all’influenza dell’imperatrice che intratteneva buoni rapporti con la nobiltà ungherese, riuscì a ridurre le tensioni separatiste dell’Ungheria: concesse infatti agli ungheresi una certa autonomia separando l’impero in due entità, assunse la corona d’Ungheria e l’impero fu da allora chiamato austro-ungarico, o Impero d’Austria-Ungheria.
Francesco Giuseppe regnò a lungo, 68 anni, morì infatti nel 1916 e, dopo di lui, l’impero sopravvisse per soli due anni, disgregandosi con la sconfitta nella Prima guerra mondiale.
Durante la sua permanenza sul trono l’impero e la sua vita personale furono travagliati da molti problemi e lutti: oltre alle tensioni liberali e nazionalistiche interne, subì un attentato contro la sua persona (1853), ci fu la fucilazione a opera dei rivoluzionari messicani del fratello Massimiliano (1863), che era stato nominato Imperatore del Messico, per volere dei monarchici locali. Ci furono infine il suicidio del figlio Rodolfo d’Asburgo (1889) e l’assassinio dell’imperatrice Elisabetta per mano di un anarchico italiano nel 1898 a Ginevra.