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Le informazioni: strumenti e modi per procurarsele, documentare, testimoniare

Nelle guerre dei nostri giorni, i generali si avvalgono di informazioni molto precise sullo scenario del fronte e sulle truppe nemiche. Le informazioni provengono dai satelliti che fotografano dall’alto il territorio, dagli aerei, dai droni, ovvero aerei telecomandati, senza pilota. Nelle situazioni più complesse agiscono anche informatori che si infiltrano in territorio nemico.

Anche i telefoni cellulari, come si è visto nelle rivolte della primavera 2012 nei paesi arabi del Nord Africa, possono trasmettere informazioni importanti.

Niente di tutto questo era disponibile nell’Ottocento.

Con quali mezzi allora i comandanti riuscivano a ottenere le informazioni per decidere come muovere le truppe in battaglia, come portare aiuto nei settori del fronte in pericolo o dove scatenare un attacco decisivo?

Carte militari, esploratori, telegrafi, palloni aerostatici: tutto serviva per avere idee chiare del fronte di battaglia e scegliere la tattica più idonea.

Durante le guerre le informazioni sono richieste non solo da generali e comandi supremi, ma anche dalla popolazione che teme per figli e mariti al fronte: importante è quindi il lavoro dei giornalisti di guerra e dei fotografi che documentano da vicino gli avvenimenti.

Dopo la conclusione di una guerra i protagonisti degli eventi spesso raccontano e testimoniano ciò che è accaduto: la memorialistica sulle guerre è molto ampia ed è una fonte importante per gli storici.

Milano_-_IGM,_carta_di_manovra_(1878),_d

Carta dei dintorni di Milano in scala 1:25.000. Questa scala è quella adottata nelle carte basilari del territorio italiano realizzate dall’Istituto Geografico Militare. Durante le guerre d’indipendenza non c’era un istituto cartografico ufficiale dello Stato, ma il dettaglio delle carte era simile. Nell’Impero austriaco operavano esperti cartografi, però le carte che questi producevano non erano certo facilmente accessibili agli ufficiali nemici. 

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