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Le armi dei soldati

Il fucile era l’arma più importante dei soldati. Era un’arma imprecisa e poco maneggevole: lunga circa 1,30 m e pesante 4 o 5 kg. Caricare il fucile era un’operazione complessa: bisognava caricare l’innesto che serviva da detonatore (una piccola quantità di polvere da sparo in un piccolo fornelletto collocato vicino al grilletto). Poi occorreva caricare la polvere da fuoco e il proiettile infilandoli nella canna del fucile appoggiato a terra e premerle con un’asticella. Le prime cartucce furono inventate nel 1848, ma si trattava solo di sacchettini di carta, contenenti la quantità corretta di polvere da sparo e il proiettile (una piccola sfera), che dovevano comunque essere aperti per procedere manualmente a caricare il fucile. Un soldato impiegava dai trenta ai sessanta secondi per caricare il fucile, a seconda della sua esperienza. Dopo alcuni colpi, nella canna del fucile si depositavano detriti della polvere da sparo e bisognava fermarsi per pulire la canna con un’asticella e uno straccio inumidito. Se non si puliva la canna, il fucile poteva non sparare o scoppiare nelle mani del soldato.

Le pallottole venivano preparate prima della battaglia fondendo il piombo in apposite pinze sferiche, ma eventuali sbavature avevano lo stesso effetto della mancata pulitura: il fucile era dunque un’arma pericolosa anche per chi la usava.

La maggior parte dei fucili aveva la canna liscia, l’interno cioè era liscio come un tubo. Già a metà Ottocento si era capito che rigando l’interno della canna con una traccia a spirale la pallottola usciva girando velocemente su se stessa e seguiva una traiettoria più precisa, ma la canna rigata si sporcava più facilmente e necessitava di maggiore manutenzione. Sia i fucili a canna liscia che quelli a canna rigata erano comunque difficili da usare nei momenti concitati della battaglia, in mezzo al fumo, a stretto contatto con i compagni e quindi in poco spazio.

Sparare era faticoso anche per il forte rinculo.

Non stupisce quindi che gli ufficiali e i soldati più coraggiosi usassero il fucile solo per sparare da media distanza, e appena potevano entrare in contatto con il nemico lo impegnassero nel corpo a corpo, usando la baionetta. Questa era una specie di coltello lungo circa 30 cm e montato con una ghiera sulla sommità della canna del fucile: il fucile a questo punto diventava quasi una lancia, o una spada.

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Fucile Springfield Model 1873 con la baionetta da innestare sulla canna

Si tratta di un’arma americana, ma anche in Europa si usavano fucili simili fin dalla prima metà dell’Ottocento.

Attività

Leggi i testi indicati in fondo alla pagina e osserva le illustrazioni, poi rispondi alle seguenti domande, citando nella risposta la battaglia e l’esercito a cui fai riferimento.

  1. Quali truppe usarono con successo la baionetta nelle battaglie del Risorgimento? Solo i garibaldini?

  2. Quali doti doveva dimostrare un soldato che usava la baionetta?

  3. Quale effetto aveva sul nemico quest’arma?

 

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