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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il Romanticismo, un movimento di libertà e giustizia. Patrioti e intellettuali, artisti e soldati - 1 PITTURA E RISORGIMENTO - Francesco Hayez, maestro del Romanticismo tra metafore e narrazione - Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria

Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria

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Francesco Hayez, Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria, 1831, olio su tela, 201x290 cm, Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia.

L’opera si riferisce a un episodio della guerra greco-turca: l’abbandono della città di Parga da parte dei suoi abitanti, che preferiscono l’esilio alla soggezione ai turchi.

Situata sulla costa del mar Ionio, a poca distanza dal confine con l’attuale Albania, la località era appartenuta alla Repubblica di Venezia fino al 1796, quando era passata sotto il dominio militare francese. Alla fine dell’Impero napoleonico, gli abitanti si erano consegnati all’Inghilterra per sottrarsi alle mire di Alì Pascià, il famigerato governatore turco della vicina città di Giannina, ma nel 1818 il protettorato inglese finì perché, in ottemperanza a un precedente trattato di pace, lo stesso governo britannico cedette Parga ad Alì Pascià.

Il “tradimento” inglese ebbe un’enorme risonanza nell’opinione pubblica europea, testimoniata anche dalla presa di posizione di intellettuali impegnati, quali il poeta Ugo Foscolo, che nell’ottobre 1819 scrisse sull’argomento un articolo apparso nella rivista inglese «Edinburgh Review», e lo scrittore Giovanni Berchet, autore del poemetto I profughi di Parga (1823), che fu una delle fonti ispiratrici del quadro di Francesco Hayez.

Il pittore racconta la vicenda storica raffigurando l’esodo della popolazione come un dramma collettivo, in cui tuttavia sono riconoscibili i sentimenti personali: gli uomini si preoccupano di proteggere le donne e i bambini, una giovane donna abbraccia e bacia tristemente una pianta d’ulivo, un’altra si inginocchia a raccogliere un pugno della propria terra, un’altra ancora ha posato su un panno un teschio sottratto al rogo in cui i parganioti hanno distrutto i resti dei propri avi perché non vengano calpestati dai nemici (un denso fumo si innalza ancora all’interno della città).

Il dipinto incontrò una eccezionale fortuna critica, anche perché nell’infelice vicenda greca si riconobbe un’analogia con la situazione italiana. Dieci anni dopo, Giuseppe Mazzini, sottolineando il valore politico della scelta del soggetto storico contemporaneo, indicò il quadro come manifesto ufficioso della Giovane Europa.

Attività

Puoi leggere qui il poemetto I profughi di Parga di Giovanni Berchet, a cui Hayez si ispirò. Prova a rintracciare i passi da cui il pittore trasse significativi spunti per la sua composizione, poi confronta il tuo lavoro con quello dei compagni.

CREDITS

Autrici e responsabili del progetto: Silvana Citterio, Cristina Cocilovo, Marina Medi, Antonella Olivieri


Autrici - Collaboratrici: Sandra Baricelli per le carte originali, Giuliana Boirivant per “Melodramma e Risorgimento” in Modulo 8 Il Romanticismo, un movimento di libertà e giustizia. Patrioti e intellettuali, artisti e soldati, Adriana Sartori per “Pittura e Risorgimento” in Modulo 8 Il Romanticismo, cit. e alcune biografie.


Curatela e coordinamento progettuale: Silvana Citterio


Implementazione testi: Silvana Citterio, Mattia del Giudice (Fare l’Italia, fare gli italiani: il processo di unificazione nazionale. Moduli 1, 2, 3, 4, 5, 6), Elena Rossi (Fare l’Italia, fare gli italiani: il processo di unificazione nazionale. Moduli 7, 8, 9,10, 11; Fare l’Italia e gli italiani Primaria; Guida docente)


Progettazione: Mattia del Giudice

Copertina: Noa Carpignano (da Carlo Stragliati, Episodio delle Cinque Giornate in Piazza S. Alessandro, Museo del Risorgimento Milano)

Contatti:


silvcitt@gmail.com

milanosifastoriablog@gmail.com

Referente progetto: Silvana Citterio

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