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Bersaglieri e corazzieri
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Alessandro Manzoni, una breve biografia
Alessandro Manzoni (Milano 1785-1873) è il principale esponente del realismo romantico italiano, ma sicuramente non può essere definito un eroe romantico alla stregua di Foscolo. Se, infatti, per un verso condivise e diffuse il principio secondo cui la poesia non deve essere destinata a una élite colta e raffinata, ma deve saper interpretare le aspirazioni e le idee di un vasto pubblico di lettori, contemporaneamente condusse una vita appartata senza compiere gesti spettacolari e, pur animato da ideali patriottici, non si fece mai coinvolgere in azioni di aperto contrasto nei confronti del governo austriaco. Per esempio non collaborò direttamente alla rivista «Il Conciliatore» (1818-1819), nonostante vi fossero impegnati alcuni suoi amici.
Formatosi alla scuola illuminista milanese (era figlio di Giulia e nipote di Cesare Beccaria, autore del saggio Dei delitti e delle pene, pubblicato nel 1764) Manzoni sosteneva, d’accordo con gli esponenti del movimento romantico italiano e diversamente dai romantici tedeschi, che la poesia non dovesse mai rinunciare a una controllata espressione formale, quale misura e tramite della sua funzione educatrice nei confronti del popolo.
Manzoni riportò in auge l’uso dei versi pari: ottonari e decasillabi, in particolare il decasillabo che, in epoca romantica, divenne l’emblema della poesia patriottica e venne largamente impiegato nei libretti delle opere. Citiamo come esempio i famosissimi versi da Marzo 1821 «Una d’arme, di lingua, d’altare, / Di memorie, di sangue e di cor» con i quali il poeta definiva la patria italiana.
Dopo una giovinezza vissuta tra Milano e Parigi, dove attraverso Claude Fauriel venne in contatto con i principi dell’estetica romantica, il nostro si cimentò con la grande tradizione della poesia lirica e della poesia tragica producendo opere significative quali gli Inni sacri e l’Adelchi.
Ma l’opera che lo impose all’attenzione del largo pubblico e che ne fece il fondatore del romanzo italiano (in particolare del romanzo storico) furono I promessi sposi. Il romanzo venne scritto in una prima versione, con il titolo Fermo e Lucia, tra il 1821 e il 1823. Successivamente venne assai modificato dal punto di vista della narrazione, con il taglio di molti tratti storici, e pubblicato in questa nuova versione nel 1827; infine venne ancora rivisto, questa volta solo nella forma linguistica e pubblicato nel 1840. Nella ricerca di una lingua accessibile agli italiani di varia origine e cultura Manzoni scelse come modello il fiorentino parlato dai contemporanei.
La vita di Manzoni fu lunga e, come spesso accade in questi casi, sopravvisse alla prima e amatissima moglie Enrichetta Blondel, che ne aveva accompagnato la conversione al cattolicesimo, e sopravvisse pure alla seconda moglie, Teresa Borri vedova Stampa, e a un gran numero dei suoi numerosi figli.
Morì a Milano, la città in cui era nato e dove aveva a lungo vissuto, nel 1873.
Per approfondire puoi consultare biografia e opere di Manzoni in: https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Manzoni.
Alessandro Manzoni a cinquant’anni, ritratto da Giuseppe Molteni
Attività
Cerca sul web approfondimenti sulla vita e le opere di Alessandro Manzoni e, se necessario, consulta la Cronologia del Risorgimento italiano. Quali tra le sue opere sono legate a eventi storici rilevanti? Indicale con la loro data di produzione e/o di pubblicazione, confrontati con i compagni e fate in proposito le vostre considerazioni.