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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il completamento dell’unità e la costruzione dello Stato - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - Il Risorgimento nelle strade d'Italia

Il Risorgimento nelle strade d’Italia

Una volta proclamato il Regno d’Italia, il governo si dette da fare per creare consenso intorno alla nuova realtà politica che si era realizzata. Sappiamo infatti che solo una piccola parte, prevalentemente urbana, della popolazione della penisola aveva partecipato alle lotte risorgimentali, mentre ora tutti dovevano diventare cittadini dello Stato unitario. Inoltre era necessario far prevalere la linea politica monarchica rispetto a quella repubblicana, mostrando che l’unificazione della penisola non era solo una conquista piemontese e dando dignità al primo re d’Italia, anche se si era voluto continuare a chiamare Vittorio Emanuele secondo.
Tutti gli strumenti della propaganda vennero mobilitati per creare questo consenso che, fatta l’Italia, aveva lo scopo di fare gli italiani. Tra questi, uno dei più visibili ebbe a che fare con lo spazio urbanizzato: in ogni paese e città d’Italia molte vie ebbero il nome di protagonisti o avvenimenti risorgimentali, monumenti vennero eretti nelle piazze e nei giardini, lapidi sui muri delle case ricordarono eventi particolari.

Tutto il territorio, quindi, doveva diventare uno strumento di crescita dell’identità nazionale e di educazione al culto della patria attraverso segni concreti che servissero a mantenere la memoria delle lotte passate e del sacrificio e dell’eroismo che avevano reso possibile l’unità e l’indipendenza.
Fu soprattutto l’iniziativa del governo monarchico a far denominare strade e piazze e a far erigere monumenti per far crescere l’appoggio popolare al nuovo stato e al suo sovrano.
Ma anche i repubblicani fecero la loro parte: sia perché non si dimenticasse il grande contributo che essi avevano dato all’unificazione della patria, sia per dimostrare il dissenso verso il governo monarchico e per ribadire gli ideali democratici che non avevano spazio nell’Italia postunitaria.
 
Puoi approfondire questo tema leggendo:

 

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Il monumento equestre di Garibaldi a La Spezia

Strade, piazze, monumenti risorgimentali

Ancora oggi i monumenti e le lapidi sono al loro posto e strade e piazze, edifici pubblici e scuole continuano a portare il nome di protagonisti del Risorgimento. Ma chi oggi vi bada?

È giusto mantenere il ricordo di quegli uomini e di quegli avvenimenti? Quale messaggio possono darci oggi?

Quale idea di cittadinanza e di identità nazionale deve esistere in un mondo sempre più globalizzato?
Discutine con i compagni.
Fai una ricerca nel posto dove vivi insieme ai tuoi compagni e scopri l
e vie o le piazze intitolate a un protagonista o a un evento del Risorgimento.

Se vivi in una città grande, prova a vedere se sono prevalentemente concentrate in un quartiere e prova a capire perché.

Per quanto riguarda i monumenti dedicati a personaggi risorgimentali, scopri chi li ha fatti e quando sono stati inaugurati. Analizzali, osservando la postura del personaggio, la dedica, eventuali altri elementi accessori.
Prova a dire quale messaggio volevano comunicare allora e quale comunicano adesso.

Ricerca altre dediche a persone o avvenimenti relativi all’unificazione italiana (lapidi sui muri, nomi di scuole, musei, istituzioni ecc.) 
Con tutto quello che avete scoperto e discusso realizzate un prodotto (cartellone, presentazione in PowerPoint, filmato ecc.) da mostrare a scuola, inserire nel sito dell’istituto, o anche offrire alle istituzioni locali come il Comune, il comitato di quartiere, la biblioteca comunale ecc.

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