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Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Le donne nel Risorgimento - 3 CULTURA E POLITICA - Cultura e politica
Cultura e politica
I protagonisti del Risorgimento, i patrioti a cui ancora oggi sono intestate strade, piazze, scuole del nostro paese, facevano parte in larga misura dei ceti borghesi o aristocratici. Erano cioè persone istruite, che avevano avuto accesso ai romanzi e alle poesie degli artisti del Romanticismo, agli scritti dei giornalisti e dei pubblicisti che sostenevano le idee liberali e riformiste della prima metà dell’Ottocento.
La cultura, quindi, e l’istruzione erano decisive per l’accesso al confronto politico e per la decisione di partecipare in prima persona all’azione cospirativa e alla mobilitazione militare per gli ideali risorgimentali. Certo, i ceti popolari, in genere analfabeti e più legati alle necessità della sopravvivenza personale e familiare (il cibo, il lavoro, la casa) non erano raggiunti dalla pubblicistica, dalle riviste e dalla letteratura patriottica, e infatti la partecipazione popolare alle vicende risorgimentali fu minore. Anche presso i ceti popolari, tuttavia, le idee romantiche di libertà, patria, riscatto nazionale ebbero modo di diffondersi, soprattutto attraverso il canale della musica: canzoni, canti, melodrammi.
Fondamentale è quindi capire quali passi furono compiuti dalle donne per passare dall’analfabetismo all’istruzione, da una educazione svolta in casa con istitutrici e precettori all’accesso alle scuole insieme ai fratelli. Certo non bisogna dimenticare che comunque nelle famiglie animate dagli ideali risorgimentali anche le giovani donne maturavano ideali politici e diventavano spesso cospiratrici e patriote, animatrici dei salotti in cui si discutevano idee patriottiche.
La fine del Risorgimento però si trasformò in un momento di arretramento per la condizione femminile: l’impegno politico e sociale non poteva esprimersi con il voto, non riconosciuto alle donne. Molte di loro, quelle dei ceti più colti, continuarono nell’impegno civile come filantrope, educatrici. Altre donne avviarono una personale battaglia di emancipazione per frequentare i licei, le università e per accedere alle professioni come, per esempio, quelle di giornalista, avvocato, medico. Le donne dei ceti popolari furono protagoniste della fondazione di leghe operaie e contadine e di sindacati, impegnate nelle lotte per il per il riconoscimento dei diritti delle donne e dei lavoratori.
CULTURA E POLITICA
La mappa rappresenta gli ambiti culturali e politici in cui furono coinvolte le donne nell’Ottocento.