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Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
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Salute e igiene
Proprio il ruolo più importante e apprezzato delle donne nell’Ottocento, ossia generare dei figli, era tra le principali cause di morte: le complicazioni del parto e le febbri puerperali causavano spesso la morte di donne ancora giovani. Nelle campagne le donne, durante il parto, potevano contare solo sull’aiuto di altre donne e della levatrice: erano meno esposte alle febbri puerperali, ma rischiavano molto in caso di complicanze del parto.
Le donne erano le custodi della salute familiare in un’epoca in cui non c’erano antibiotici e qualunque malanno si trasformava spesso in grave malattia. Non c’era un’assistenza sanitaria simile a quella di oggi, e frequentemente le donne curavano i malati con i rimedi imparati dalla tradizione (decotti, lozioni, tisane, purghe, impacchi). Nei casi più gravi, interveniva il medico che poteva prescrivere medicinali composti da sostanze e principi attivi misurati con bilancini e provette dallo stesso farmacista (l’industria farmaceutica si sviluppò più tardi). La mortalità infantile era elevata e molti bambini non sopravvivevano al primo anno di vita.
Nelle campagne erano diffuse soprattutto pellagra, malaria, tifo e dissenteria: malattie causate dalla scarsa igiene o dall’alimentazione carente e inadeguata. Anche il colera si diffondeva spesso, soprattutto a causa della scarsa igiene degli acquedotti e dei pozzi, e si avevano periodicamente epidemie anche nelle città.
Altre gravi malattie infettive colpivano gli adulti, e in gran numero i bambini, causando quasi sempre la morte o gravi invalidità: il vaiolo, la poliomielite, la tubercolosi, la difterite e la meningite, il tetano, causato da batteri che infettano tagli e ferite profonde. Queste malattie sono state in gran parte debellate solo con la scoperta dei vaccini: il primo fu quello contro il vaiolo, messo a punto da Edward Jenner alla fine del Settecento e reso obbligatorio in Italia nel 1888; gli altri si sono resi disponibili a partire dagli anni venti del Novecento.
La tubercolosi nell’Ottocento era una delle principali cause di morte. Definita spesso come mal sottile, o consunzione, fu raccontata anche in romanzi e melodrammi famosi, come La Traviata di Giuseppe Verdi e La Bohème di Giacomo Puccini. Colpiva tutti i ceti sociali, ma tra le persone delle classi popolari assumeva una particolare gravità, a causa dell’alimentazione inadeguata e dell’affollamento delle abitazioni, fattori che ne facilitavano il contagio.
La diffusione dell’istruzione contribuì indirettamente anche al miglioramento della salute e delle condizioni igieniche nelle case. Nozioni di igiene venivano infatti impartite nelle scuole, e le donne che imparavano a leggere avevano accesso alla stampa femminile, che cominciò a essere diffusa negli ultimi decenni dell’Ottocento. Molte riviste femminili dedicavano infatti articoli e illustrazioni ai prodotti e alle pratiche utili per garantire condizioni igieniche corrette in famiglia, altri articoli erano dedicati alla cura dei neonati ecc.
Attività
Le competenze che le donne avevano nella cura di malattie e infortuni divennero importanti nell’assistenza ai feriti durante il Risorgimento.
Dopo aver letto i testi di sotto indicati e averne osservato le immagini, rispondi alle seguenti domande, citando nella risposta le persone a cui fai riferimento:
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Quali sono le donne coinvolte nelle attività di assistenza durante le vicende risorgimentali?
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Il loro ruolo è riconosciuto ufficialmente? Sai citare il nome di qualche importante personaggio che ha riconosciuto il ruolo femminile?
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L’inizio della guerra e i primi scontri sul Ticino (osserva soprattutto il quadro di Fattori)
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Jessie White Mario e l’ospedale di Garibaldi (J. White Mario)