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In famiglia

Nel corso dell’Ottocento la maggior parte delle donne svolgeva il proprio ruolo soprattutto all’interno della famiglia, anche se questa era meno stabile e duratura di quello che oggi si pensa: la durata della vita media infatti era bassa, intorno ai quarant’anni, e quindi spesso il matrimonio durava pochi anni a causa della morte di uno dei due coniugi. L’esilio di molti patrioti e l’emigrazione costituivano ulteriori motivi di separazione e allontanamento.

Le donne sole e indipendenti erano poche: si trattava di quelle che disponevano di ricchezza e proprietà. Quelle non sposate finivano per fare le serve, le bambinaie, oppure, se appartenevano a una famiglia borghese ed erano dotate di una buona cultura, trovavano impiego come istitutrici. Spesso restavano a vivere con la famiglia d’origine, accudendo gli anziani o i nipoti.

La gestione domestica, la cura dei figli, dell’igiene e della salute di tutto il nucleo familiare erano le occupazioni che la cultura generale assegnava alle donne di tutti i ceti sociali. Quelle appartenenti ai ceti più ricchi dedicavano energie anche all’abbigliamento personale e alle riviste di moda, perché il loro ruolo accanto ai padri e ai mariti in società richiedeva che apparissero sempre curate e adeguate al prestigio familiare. Era diffusa in tutta la società una mentalità patriarcale, e la legislazione rispecchiò tale mentalità fino a agli ultimi anni del secolo, negando alle donne l’accesso all’università e a molte professioni.

IN FAMIGLIA

La mappa rappresenta i ruoli e le occupazioni delle donne nell’Ottocento, in ambito familiare.

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