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L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il biennio 1848-1849 - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.1 Le Cinque Giornate - Le Cinque Giornate di Milano
Le Cinque Giornate di Milano
Le Cinque Giornate di Milano, dal 18 al 22 marzo 1848, furono una sommossa che aveva come obiettivo l’indipendenza di Milano e della Lombardia dall’Impero austriaco. Alla rivolta parteciparono ampi strati della popolazione milanese, soprattutto artigiani, operai, borghesi, ma anche molte donne, sacerdoti e ragazzi. Molti volontari si diressero verso Milano e la Lombardia per appoggiare gli insorti. Tra questi Cristina Belgioioso che, da Napoli raggiunse la città alla testa di circa duecento patrioti il 6 aprile. In effetti sotto la guida del comandante del Consiglio di guerra Carlo Cattaneo i milanesi sconfissero la guarnigione austriaca al comando del generale Radetzky e costrinsero gli austriaci a lasciare la città. Le Cinque Giornate non furono un episodio isolato: in molte città europee erano scoppiate analoghe rivolte per l’indipendenza o la Costituzione. Molte città lombarde si erano ugualmente rivoltate contro le guarnigioni austriache costringendole ad arrendersi e allontanarsi. Il governo provvisorio, proclamato il giorno 21 e guidato da Gabrio Casati, già podestà sotto il dominio austriaco, contava sull’intervento piemontese per consolidare la vittoria e prevenire scelte più radicali, democratiche o addirittura repubblicane.
Il 26 marzo, pochi giorni dopo la partenza degli austriaci, Carlo Alberto entrava in Milano e da quel momento le vicende lombarde si saldano con lo svolgimento e l’infelice conclusione della Prima guerra d’indipendenza.
Baldassarre Verazzi, Combattimenti a Palazzo Litta,
metà XIX secolo, Museo del Risorgimento, Milano