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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 3.2 SOGGETTI e PROTAGONISTI - Le biografie - Giovanni Pantaleo: frate, siciliano e patriota (G.C. Abba)

Giovanni Pantaleo: frate, siciliano e patriota (G.C. Abba)

Sulla figura di Giovanni Pantaleo ci hanno lasciato testimonianza i due cronisti più famosi della spedizione: Giuseppe Cesare Abba e Giuseppe Bandi. Ecco come il primo ce lo ricorda in un’opera dal chiaro intento pedagogico Storia dei Mille narrata ai giovanetti (1904) e nel suo lavoro più noto Da Quarto al Volturno. Noterelle d’uno dei Mille (1880).

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Panorama di Salemi

E quel giorno fu veduto giungere in Salemi un giovane monaco, raggiante di quell’allegrezza che ognuno ricorda d’aver letto in viso ai sacerdoti del ’48. Chi non aveva udito benedire la patria da qualche pulpito, in quell’anno che pareva ancora tanto vicino? E poi appresso, dall’oggi al domani, le chiese erano divenute mute. Pio IX s’era disdetto, e la coscienza delle moltitudini tra la patria e la religione s’era confusa. […] Ma laggiù nell’isola, dove il clero viveva ancora delle passioni civili del popolo, i sacerdoti in generale erano caldi patriotti.

Quel monaco si chiamava fra Pantaleo. Era un bello e robusto giovane di forse trent’anni, che parlava come se fosse uscito allora da un cenacolo miracoloso, donde avesse portato via il fuoco degli apostoli nell’anima e nella lingua. Piacque ma non a tutti. Tra quella gente dell’alta Italia, v’erano i diffidenti e gli avversi per sistema agli uomini di chiesa; ma poiché Garibaldi accolse bene il monaco, e lo chiamò l’Ugo Bassi delle sue nuove legioni, anche quelli rispettarono il frate e lo lasciarono predicare. Intanto riconoscevano che la parola di lui immaginosa e ardente era una forza di più. 
 


Da Abba G.C., Storia dei Mille, 1904, in: http://www.liberliber.it, pp. 53-54.
 

 

 


21 maggio. Sopra il villaggio di Pioppo
 
[...] Eccolo tornato il frate che partiva da Alcamo, per andare a dir messa sul campo di Calatafimi. Cavalca una vecchia giumenta, sicuro in sella, come uno che sotto la tonaca, vestisse da soldato: è lieto, è giovane, si chiama fra Pantaleo da Castelvetrano. Anche un frate non è di troppo tra noi; dà risalto al nostro piccolo campo. Salvator Rosa avrebbe pagati un occhio que’ sette, che combatterono a Calatafimi. Forse, buttata la tonaca, sono ancor qui. 

 


Da Abba G.C., Da Quarto al Volturno. Noterelle d’uno dei Mille, 1880, in: http://www.liberliber.it, p. 71.

 

 

 

Guida alla Lettura    


1) In Storia dei Mille, Abba fa riferimento al 1848. Ricordi che cosa era successo in quell’anno? Se necessario, consulta nel modulo 3, Il biennio 48-49, l’unità Il 1848 in Europa e in Italia.    
 

2) Nella stessa fonte si dice di un atteggiamento altalenante della Chiesa verso la causa patriottica. A che cosa incitavano i preti dal pulpito nel 1848? Quale cambiamento era poi intervenuto? Che cosa significa «Pio IX s’era disdetto»? Chi era Pio IX ? Puoi trovare informazioni nell‘unità specifica del Modulo 2.    
 

3) Per quale motivo Fra’ Pantaleo si scontra con la diffidenza dei garibaldini? Perché poi lo accettano fra loro? Ricava le informazioni dalla fonte e rispondi.     


4) Qual è l'atteggiamento di Abba, testimone e narratore, nei confronti di Fra' Pantaleo? Secondo te, quali sono i sentimenti del garibaldino Abba verso quel «bello e robusto giovane di forse trent'anni»? Quali qualità apprezza?

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