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L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
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Il processo di unificazione nazionale
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Edmondo De Amicis
Edmondo De Amicis
Edmondo De Amicis nasce nel 1840 a Oneglia (comune che ora fa parte con Porto Maurizio della città di Imperia).
Abiterà da giovane e per un lungo periodo a Firenze, come collaboratore del giornale «La Nazione», e, successivamente, risiederà in Piemonte, prima a Pinerolo e poi a Torino, quando non sarà impegnato nei frequenti viaggi in Italia e all’estero.
Edmondo compie gli studi presso l’Accademia militare di Modena e si avvia alla carriera come ufficiale dell’esercito sabaudo, che però abbandona nel 1867, dopo aver combattuto nella battaglia di Custoza (1866) e averne ricavato, probabilmente, una forte delusione. Diventa quindi giornalista e, come inviato speciale, viaggia ed è testimone di grandi eventi: la presa di Roma (nel 1870 è con i bersaglieri a Porta Pia), l’esposizione universale di Parigi (1878). Da queste sue esperienze nascono libri-diari di viaggio, per esempio Ricordi di Londra (1873), Marocco (1876), Costantinopoli (1878-1879), Ricordi di Parigi (1879) e, nel 1889, Sull’Oceano che descrive le tristi condizioni degli emigranti italiani.
Dopo il successo di Cuore (1886) che fu grande e immediato, anche se segnato dalla critica dei cattolici per la sua assenza di aspetti religiosi (si scrisse che i ragazzi di Cuore non festeggiavano neppure il Natale), De Amicis pubblica altri libri ambientati nel mondo della scuola: Il romanzo di un maestro (1890) e Amore e ginnastica (1892).
Gli ultimi anni della sua vita sono segnati dall’amicizia con Filippo Turati e dal suo avvicinamento al partito socialista documentato dal libro Questione sociale (1894), una raccolta di articoli scritti per Il grido del popolo di Torino, e dal romanzo postumo Primo Maggio, pubblicato da Garzanti nel 1980, su incarico del Comune di Imperia.
Muore a Bordighera nel 1908 per un’improvvisa emorragia cerebrale. La tomba si trova nel cimitero monumentale di Torino.