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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il completamento dell’unità e la costruzione dello Stato - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.4 La Terza guerra d'indipendenza - Cattaneo a Mario su La camicia rossa 

Cattaneo a Mario su La camicia rossa

Questa lettera di Carlo Cattaneo ad Alberto Mario è utilizzata come presentazione della seconda edizione italiana (1875) di La camicia rossa. L’editore dichiara di averla avuta da Agostino Bertani. Carlo Cattaneo era morto nel 1869. 


 
La seguente lettera del compianto nostro concittadino Carlo Cattaneo ci venne gentilmente favorita dal dottor Agostino Bertani, che egli tolse da un copioso e interessante epistolario dell’illustre uomo, che speriamo tra non molto di veder pubblicato.
 
AD ALBERTO MARIO
 
SALÒ
 
22 giugno 1866
 
Mio caro amico,
 
Aveva letto avidamente il tuo libro La Camicia rossa. Ieri ebbi il tuo indirizzo e me ne valgo. Il tragitto del Faro e le notti d’Aspromonte e di Castel Petroso mi hanno fatto correre i brividi nelle ossa. Ma, poiché fosti testimonio di vista anche al Volturno, dovevi aver fatto un capitolo di più. Per le tante favole d’allora la battaglia del 1° e del 2° ottobre è sempre un indovinello. Hai la fortuna inaspettata, che a forza di tardare, il tuo libro arrivò in un accesso di pubblica simpatia. Nell’Addio quel Benone! mi parve una delle più belle righe di Tacito. E siamo da capo. Tuttavia, mi par meglio che voi, non ostante tutto, non siate mancati nemmeno questa volta, e non manchiate mai. S’alleva un’altra generazione; si fonda una tradizione indistruttibile: L’Italia armata, l’Italia libera.
 
I miei saluti e quelli di Anna alla tua Jessie. Spero rivedervi contenti di voi stessi.  

L’amico tuo  

Carlo Cattaneo 

 


Da Mario A., La camicia rossa, Antilia edizioni, Treviso 2010, p. 2.

 

 

 

 

Guida alla Lettura       

 

1) Nella lettera di Carlo Cattaneo ad Alberto Mario si possono distinguere due parti, una in cui Cattaneo esprime il suo giudizio su La camicia rossa e un’altra in cui chi scrive dà una valutazione sulla situazione italiana nel 1866. Individuale ed evidenziale con diversi colori.    

 

2) «Il tragitto del Faro e le notti d’Aspromonte e di Castel Petroso mi hanno fatto correre i brividi nelle ossa.»      
A quali episodi della Spedizione dei Mille si fa riferimento? Puoi consultare le unità:

 

Perché il racconto di questi episodi fa «correre i brividi nelle ossa»? Che cosa significa?     

 

3) Perché Cattaneo rimprovera a Mario di non aver scritto un capitolo sulla battaglia del Volturno?
Che significa «Per le tante favole d’allora la battaglia del 1° e del 2° ottobre è sempre un indovinello»?

Puoi confrontare l’unità Le battaglie sul Volturno e quelle che vi sono collegate.    

4) «Nell’Addio quel Benone! mi parve una delle più belle righe di Tacito.» Benone è la risposta di Vittorio Emanuele al saluto di Garibaldi, secondo la testimonianza di Mario in La camicia rossa (Cfr. l’unità Alberto Mario racconta l’incontro di Teano).    

 

  • Perché, nel racconto di Mario, Vittorio Emanuele risponde in questo modo?

  • Che cosa vuole sottolineare Cattaneo con il suo paragone con Tacito, scrittore latino del I secolo d.C., dallo stile asciutto e ironico?


5) «Tuttavia, mi par meglio che voi, non ostante tutto, non siate mancati nemmeno questa volta, e non manchiate mai. S’alleva un’altra generazione; si fonda una tradizione indistruttibile: L’Italia armata, l’Italia libera.» 

 

  • A chi e a che cosa si riferisce Cattaneo con queste parole?      

  • Chi sono i voi che non dovrebbero mai mancare?  

  • Di quale volta si tratta?  Quale «tradizione» si sta per fondare?     


6) Ti pare che la parola d’ordine «L’Italia armata, l’Italia libera» corrisponda al modo di sentire l’Italia dei democratici e dei repubblicani? Spiega perché sì o perché no e confrontati con i compagni.    


7) Nei saluti conclusivi si fa riferimento ad Anna e a Jessie. Chi sono? Che cosa sai di loro? Puoi fare una ricerca su Internet e confrontare l’unità su Jessie White Mario.

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