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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Le classi sociali nel Risorgimento - 2 LA BORGHESIA - Borghesi e Risorgimento

Borghesi e Risorgimento

La borghesia fu la classe sociale che più contribuì al processo di unificazione dell’Italia. Da Mazzini a Garibaldi, da Cattaneo a Manin, i maggiori protagonisti del Risorgimento provenivano dai diversi strati della borghesia.
Infatti, i borghesi stavano crescendo di numero e di potenza economica, ma negli stati preunitari il loro potere politico era scarsissimo. Per questo vedevano con favore la fine delle monarchie assolute e dei privilegi nobiliari, e chiedevano una Costituzione che garantisse il diritto di voto non solo alle fasce più ricche della popolazione.
Ma il motivo principale che trasformò tanti giovani borghesi in combattenti fu di tipo ideale: la borghesia era una classe istruita, e quindi condivideva i valori del Romanticismo, la corrente culturale di quegli anni. La letteratura, la musica e la pittura romantica parlavano di patria, di indipendenza dallo straniero, di un popolo unito che doveva riscattarsi da un’oppressione durata secoli, e avevano creato tra le persone colte un sentimento di “italianità” per cui si era pronti a combattere e a morire.

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Baldassare Verazzi, Episodio delle Cinque Giornate, Museo del Risorgimento, Milano

Meno importante e meno condivisa, ma pure presente in alcune fasce della borghesia, era poi una ragione di tipo economico. L’Italia preunitaria era divisa in sette stati con confini, monete, unità di misura, sistemi di tassazione diversi, e questo non favoriva gli scambi. Anche se a metà del secolo l’economia era ancora prevalentemente regionale, o al massimo esportava all’estero beni pregiati come agrumi, vino, zolfo, qualcuno cominciava a vedere i vantaggi di un futuro mercato unitario a livello nazionale. C’era poi sempre la speranza che un processo rivoluzionario potesse essere un’occasione per fare carriera nell’esercito o nell’amministrazione, e specialmente potesse permettere a chi aveva denaro liquido di comprare terre ed edifici che fino a quel momento erano stati proprietà dell’aristocrazia o della Chiesa. Cosa che in effetti avvenne.

Attività

1) Leggi l’unità Vantaggi economici dell’unione della Toscana al Piemonte e rispondi alle seguenti domande:

  1. Dov’è apparso questo testo?

  2. Chi pensi che siano stati i lettori di questo periodico?

  3. Qual è la tesi dell’articolo?

 

2) Guarda l’elenco dei Mille che partirono con Garibaldi alla conquista del Sud Italia e, in base alle professioni che vengono indicate per ciascuno, rispondi alle seguenti domande:

  1. A quale classe sociale apparteneva la maggioranza delle persone elencate?

  2. Tra i Mille vengono citati alcuni possidenti, cioè proprietari terrieri, ma i lavoratori agricoli sono pochissimi e uno di questi è Giuseppe Garibaldi. Che cosa puoi dedurre da questo? Controlla poi nella biografia di Garibaldi se dagli anni cinquanta la sua professione fosse veramente quella.

 

3) Leggi la biografia di Giuditta Tavani Arquati e rispondi alle seguenti domande:

  1. Dove viveva e quale attività svolgeva con il marito?

  2. Perché credi che fosse una così decisa sostenitrice dell’unificazione dell’Italia?

  3. La sua posizione politica era più vicina alla corrente moderata monarchica o a quella democratica repubblicana? Secondo te perché?

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