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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L'impresa dei Mille - 1 IL TEMA - La Spedizione dei Mille

La Spedizione dei Mille

Nella notte fra il 5 e il 6 maggio 1860, Garibaldi con poco più di mille volontari parte da Quarto, vicino a Genova, e si dirige verso il Sud. Il suo scopo è quello di sostenere una rivoluzione popolare nel Regno delle Due Sicilie e rovesciare la dinastia dei Borbone per permettere al Meridione di unirsi allo Stato sabaudo in nome dell’unità dell’Italia. Vittorio Emanuele e Cavour sono a conoscenza del piano, ma non lo appoggiano né lo ostacolano, aspettando di vedere se avrà successo.

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Giuseppe Garibaldi, 1861

Nel giro di pochi mesi i Mille riescono a impossessarsi della Sicilia e ad arrivare a Napoli, mettendo in fuga il re borbonico. Ci riescono non solo perché Garibaldi ha grandi capacità militari, ma anche perché ottiene l’appoggio del popolo insieme a quello di molti nobiliborghesi, ufficiali dell’esercito e funzionari statali, che, contattati segretamente dai patrioti, capiscono di aver interesse a passare dalla parte dei Savoia.
A settembre l’esercito piemontese (o settentrionale), dopo aver conquistato vasti territori dello Stato Pontificio, si unisce ai garibaldini e sconfigge le ultime resistenze borboniche. Il 26 ottobre, a Teano, Garibaldi saluta Vittorio Emanuele come re d’Italia, scioglie i garibaldini e si ritira a Caprera. Tra fine ottobre e inizio novembre il Regno delle Due Sicilie e le Marche e l’Umbria nell’Italia centrale sono annessi al Piemonte con plebisciti.
L’integrazione delle regioni del Sud nel nuovo Stato italiano non sarà però un compito facile.

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