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L’impianto manualistico serve poco
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Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Un decennio di preparazione e di guerre (1850-1859) - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.4 Il contesto internazionale - La Francia di Napoleone III da repubblica a impero
La Francia di Napoleone III da repubblica a impero
L’impero borghese
A metà dell’Ottocento, la Francia sembrò rivivere le vicende politiche di mezzo secolo prima, fra la fine del Settecento e l’inizio del nuovo secolo: sull’onda di sommosse popolari, generate dall’insofferenza verso lo strapotere della ricca borghesia, nel febbraio del 1848 era caduta la monarchia costituzionale di Luigi Filippo per essere sostituita dalla Seconda Repubblica francese, di impronta piuttosto radicale.
Venne eletto come presidente Luigi Bonaparte, il quale nel giro di un paio d’anni, nel 1851, realizzò un colpo di stato e pochi mesi dopo, nel 1852, diventò imperatore dei francesi.
Come dalla Prima Repubblica, figlia della Rivoluzione francese, era nato l’impero di Napoleone Bonaparte, cinquanta anni dopo di nuovo un governo repubblicano generava un impero.
Anche in questa seconda vicenda, ebbe un ruolo fondamentale il favore che l’alta borghesia mostrò verso un potere forte che emarginasse le masse operaie (ormai pericolosamente socialiste) e nello stesso tempo rendesse irrilevante la vecchia aristocrazia reazionaria.
Napoleone III con l’imperatrice Eugenia in una fotografia di Adolphe Eugène Disderi, che li ritrae in abiti borghesi
L’impero di Napoleone III fu infatti considerato un impero borghese per tutta una serie di motivi che lo rendono quasi novecentesco: dalla sua politica “populista” fondata sul suffragio universale, all’assistenza ai poveri, all’appoggio dell’alta borghesia finanziaria e industriale. L’imperatore sostenne questa classe sociale con molte iniziative: la costruzione di una moderna rete ferroviaria, il grande investimento immobiliare per la costruzione di moderni quartieri nel centro di Parigi e lo sventramento di quelli medievali, il progetto e l’apertura del canale di Suez nel 1869 (che pochi anni dopo passò in mani inglesi), la fondazione di grandi istituti di credito, imprese coloniali in Vietnam e in Cina, e così via. Anzi, queste iniziative attirarono a Parigi ricchissimi borghesi provenienti da stati periferici, e che nella capitale rinnovarono le loro fortune.
Nei confronti delle grandi potenze europee, Napoleone III volle bilanciare lo strapotere dell’Impero asburgico, arcaica monarchia assoluta già rivale di Napoleone Bonaparte, cercando di assumere un ruolo nella formazione di una nazione nel nord dell’Italia, appoggiandone le aspirazioni indipendentiste. Cercò di contrastare anche la potenza inglese, pur restandone sempre alleato, ma l’abile diplomazia britannica favorì l’unificazione dell’intera penisola italiana contro le aspirazioni di Napoleone III che avrebbe preferito uno stato di grandezza limitata ai suoi confini.
Infine Luigi Napoleone, se pur di illustre famiglia, non era nobile, ma appunto di origini borghesi fatto di cui egli spesso si vantò.
Per approfondire puoi leggere le seguenti unità:
oppure vedere questo video: è un’intervista di Corrado Augias a Eugenio Di Rienzo, autore di un’accurata biografia di Napoleone III: http://www.rai.tv.
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1) Seguendo l’intervista a Di Rienzo, noterai che vengono citati molti eventi e personaggi: prova a ricercarli nell’indice di Fare l’Italia Fare gli italiani e confronta quanto scritto nelle unità con l’interpretazione dello storico.
2) Avrai notato che l’interpretazione storiografica di Di Rienzo è favorevole alla figura di Napoleone III, che anzi giudica un grande statista. Questa interpretazione corrisponde all'idea che ti stai costruendo tu sulla figura di Napoleone III? Confrontati con i compagni e rispondi.