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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Un decennio di preparazione e di guerre (1850-1859) - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.4 Il contesto internazionale - Francia: la politica interna

Francia: la politica interna

L’epoca della rivoluzione industriale in Francia

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Franz Xaver Winterhalter, L'imperatrice Eugenia circondata dalle sue dame d’onore,1855, olio su tela, 300x420 cm, Musée du Second Empire, Compiè

Il Secondo Impero (1852-1870) fu caratterizzato da una vita sociale intensa e brillante. Si aprirono salotti letterari, artistici e politici, promossi dal “partito imperiale” ispirato direttamente da Napoleone III e dall’imperatrice Eugenia. La famiglia imperiale assunse uno stile di vita meno convenzionale e diede con frequenza ricevimenti al palazzo delle Tuileries, ai quali invitò personalità di origine non nobiliare e cosmopolite.

Nel quadro l’imperatrice è rappresentata fra le sue dame senza un ruolo dominante. Tutte le nobildonne sono ornate di fiori e non portano gioielli, sono vestite alla moda e indossano abiti confezionati con le macchine da cucire, un’invenzione che fu un grande successo all’Esposizione Universale del 1855.
Questo nuovo stile voleva dare l’immagine di un paese rinnovato, grazie al grande sviluppo economico della Seconda rivoluzione industriale.
La famiglia imperiale desiderava apparire vicina alla classe degli imprenditori e dei banchieri e contemporaneamente alle classi popolari. Ecco allora farsi fotografare con naturalezza confusa fra altri personaggi, durante quella che poteva sembrare una normale gita fuori città (Napoleone III è sulla barca insieme al figlioletto).
La fotografia venne considerata un’invenzione democratica, per l’immediatezza e la mancanza di formalità. Fu quindi molto sfruttata dalla casa imperiale per il populismo che caratterizzava la sua politica.

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La corte imperiale fotografata a Fontainebleau il 24 giugno 1860, Museo nazionale del castello di Fontainebleau

​L’assistenza sociale

Un altro aspetto del populismo del Secondo Impero fu la rappresentazione dell’assistenza alle classi povere rovinate dalla rivoluzione industriale.
Nel quadro, visibile a questa pagina, l’imperatrice Eugenia dona del denaro a una famiglia bisognosa.
Napoleone III non aveva abbandonato il bonapartismo sociale e umanitario della giovinezza. Era convinto che la crescita economica avrebbe migliorato il destino del paese e sostenne gli investimenti dei grandi industriali, ma sapeva che il prezzo più alto lo avrebbero pagato le classi deboli. In mancanza di una legislazione sociale adeguata, si dedicò assieme alla famiglia a un’opera costante di filantropia e beneficenza, ampiamente riprodotta in dipinti e fotografie.

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Gustave Caillebotte, Un balcone, Boulevard Haussmann a Parigi, 1880, collezione privata

L’haussmannisation

I francesi usano questo termine per indicare la grande trasformazione urbanistica avviata da Napoleone III con la collaborazione dell’architetto Haussmann che si concluse alla fine del secolo.
Furono sventrati vecchi quartieri centrali e aperti grandi viali di comunicazione per «soddisfare le esigenze di una circolazione sempre più attiva» (Haussmann).

Il dipinto impressionista di Caillebotte mostra i grandi viali rettilinei, le facciate degli edifici signorili costruiti per la borghesia del Secondo Impero. Nel complesso si ha l’impressione di una città abbellita e ariosa. Questo cambiamento dipendeva dalla necessità di rinnovare il prestigio di Parigi, capitale dal volto medievale, ma avrebbe reso impossibili per sempre le rivolte urbane e le barricate del XIX secolo.

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