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Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
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Nelle botteghe
Tra le possibilità di lavoro nelle città c’erano anche le botteghe. Esistevano osterie, caffè, ortolani, panettieri, macellai, pescivendoli, vinai, pizzicagnoli (cioè droghieri) ecc. Certamente di questi negozi abbiamo esperienza anche oggi, nonostante la diffusione dei supermercati. Le donne servivano nelle botteghe, a volte ne aprivano una in proprio o con il marito, a volte andavano di strada in strada con la merce sui carretti, richiamando le potenziali acquirenti con alte grida, oppure si fermavano davanti alle chiese, ai teatri, nei pressi dei mercati all’aperto, con la merce in un cesto, come facevano le fioraie o le venditrici di uova.
Altri lavori di bottega sono oggi più rari: sarta, cucitrice, ricamatrice, rammendatrice, modista (chi acconciava cappelli), guantaia. Queste attività richiedevano abilità manuale e un lungo apprendistato. Le ragazze cominciavano sin da bambine occupandosi dei lavori più umili e semplici (pulizie, imbastiture, consegne a domicilio) e accompagnavano la padrona durante le visite alle clienti. Poi, se dimostravano abilità, a poco a poco passavano a mansioni più qualificate.
Con l’espansione delle città, l’aumento della popolazione urbana e lo sviluppo delle industrie, crebbero anche le botteghe di stoviglie (vasellame, pentole, vasi, bicchieri ecc.) o di tessuti per la biancheria di casa e il vestiario. I primi grandi magazzini, che vendevano appunto articoli per la casa e l’abbigliamento, furono i Magazzini Bocconi, aperti nel 1865 a Milano, sull’esempio di quelli francesi. L’iniziativa ebbe successo, e negli anni seguenti furono aperte altre sedi in diverse città. Aumentò anche il numero di artigiani (calzolai, falegnami, tappezzieri). Anche in questo caso si crearono occasioni di lavoro per uomini e donne.
Le famiglie nobili o alto borghesi avevano in casa una servitù numerosa; le famiglie benestanti, ma non ricche e con case di media dimensione cominciarono a servirsi, nell’Ottocento, di servizi esterni, soprattutto per il bucato: nelle case quindi si diffuse la presenza di lavandaie e stiratrici che ritiravano i panni, li lavavano in lavatoi in periferia o lungo i corsi d’acqua, li stiravano e li riportavano poi alla padrona.
Anche queste donne parteciparono alle sommosse cittadine: di ciò si trova traccia nei registri dei caduti e dei feriti.
Arturo Ferrari, Nella vecchia via, o Via San Bernardino in Milano, 1912, Gallerie d'Italia, Milano
Attività
1) Osserva le botteghe presenti nella via e rispondi alle domande:
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Quali merci vi si vendono?
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Ci sono insegne?
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Come si pubblicizzano le merci in vendita?
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Nei primi anni del Novecento non erano ancora diffuse le automobili, quindi a cosa serviva la catena all’ingresso della via?
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Riconosci il personaggio risorgimentale dell’immagine esposta in alto a destra fuori dalla bottega che vende quadri?
2) Rileggi questa pagina ed elenca tutti i diversi mestieri femminili che sono citati. Poi, con un programma specializzato nella ricerca delle immagini, trova nel web quadri, stampe o foto dell’Ottocento o dei primi del Novecento che ritraggano quel tipo di lavoratrice e costruisci un album.