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L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
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Giuseppe Cesare Abba
Giuseppe Cesare Abba nel 1861
Giuseppe Cesare Abba, nato nel 1838 a Cairo Montenotte, in provincia di Savona, fu uno dei protagonisti, anzi il più conosciuto fra i cantori della Spedizione dei Mille.
L’esperienza garibaldina sarà fondamentale nella sua biografia sia dal punto di vista dell’impegno civile e sociale verso la sua comunità d’origine e verso quella di adozione (la città di Brescia) sia sotto il profilo della produzione letteraria: l’impresa del 1860 verrà infatti rievocata in molte sue opere, in particolare in quelle Noterelle d’uno dei Mille che lo renderanno famoso. Il giovane Abba si formò presso i padri Scolopi di Carcare che lo educarono all’amore per le lettere, per l’arte e per la patria. Frequentò poi per qualche tempo l’Accademia delle Belle Arti di Genova e si arruolò fra i cavalleggeri di stanza a Pinerolo, ma non riuscì a completare l’istruzione militare per partecipare alla campagna del 1859 (Seconda guerra d’indipendenza).
Nel 1860 fu a fianco di Garibaldi tra i 1089 volontari che fecero parte del primo corpo di spedizione: quelli che, partiti da Quarto all’alba del 6 maggio e sbarcati a Marsala l’11, sconfissero l’esercito borbonico prima in Sicilia e poi su per l’Italia meridionale fino alla battaglia conclusiva, avvenuta sul Volturno il 1° e il 2 ottobre. Anche nel 1866 Abba combatté in Trentino con i garibaldini del Corpo volontari italiani, guadagnandosi una medaglia d’argento per il coraggio dimostrato nella battaglia di Bezzecca.
Nell’aprile del 1861, rientrato a Cairo Montenotte, vi fondò con altri democratici una delle prime Società operaie di mutuo soccorso della Val Bormida. Nel 1867, eletto sindaco, promosse e realizzò numerose opere di interesse generale, nel campo dell’istruzione, dell’igiene e dell’urbanistica.
Sempre a Cairo si dedicò all’attività letteraria: terminò di scrivere nel 1875 il romanzo storico Le rive della Bormida nel 1794, nel 1880 pubblicò la prima versione di Noterelle d’uno dei Mille edite dopo vent’anni, una riscrittura di un precedente lavoro sullo stesso tema: Arrigo. Da Quarto al Volturno, pubblicato nel 1866.
Grazie all’interessamento e all’amicizia di Carducci, Abba riuscì a impiegarsi come insegnante di lettere nel liceo di Faenza e, dal 1884, nell’Istituto tecnico Tartaglia di Brescia. In questa città trascorse l’ultimo periodo della sua vita: venne eletto consigliere comunale, ricoprì il ruolo di preside nell’istituto che oggi porta il suo nome e si dedicò all’attività letteraria, in particolare alla stesura di opere divulgative sulla storia garibaldina (Storia dei Mille narrata ai giovinetti, 1904) e di manuali per la scuola e per l’esercito. Un risentimento polemico traspare nei suoi ultimi scritti per la progressiva indifferenza delle autorità nei confronti di quanti, al seguito del Generale, avevano combattuto e si erano sacrificati: da Vita di Nino Bixio (1905) a Cose garibaldine (1907) alle postume Pagine di storia (1912-1913).
Nominato senatore il 5 giugno 1910, morì a Brescia il 6 novembre dello stesso anno per un infarto.
L’intera cittadinanza partecipò commossa ai suoi funerali. La sua salma venne poi trasportata e tumulata nel cimitero di Cairo.