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L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L'impresa dei Mille - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.14 Capua e Gaeta - Cavour ruba l'iniziativa e la vittoria a Garibaldi (D. Mack Smith)
Cavour ruba l’iniziativa e la vittoria a Garibaldi (D. Mack Smith)
Cavour, che ufficialmente era contrario all’impresa dei Mille, aveva cercato, dopo le vittorie di Garibaldi, di controllarla, senza comunque riuscire a entrare nel governo delle zone conquistate. A settembre quando i garibaldini, conquistata Napoli, fecero capire di voler continuare la loro azione fino a Roma, Cavour riuscì a riprendere l’iniziativa e far sì che l’unificazione del nord e del sud della penisola avvenisse in nome del re piemontese e con un’impronta politica moderata.
Così lo storico Mack Smith ricostruisce gli eventi di quei giorni decisivi per la storia d’Italia.
Francesco Hayez, Ritratto di Camillo Benso conte di Cavour, olio su tela, 1864, Pinacoteca di Brera
[…] Il re aveva ragioni sue proprie per far giocare Garibaldi contro Cavour aumentando le divisioni. Era sempre insofferente delle regole che gli erano imposte dalla carta costituzionale in vigore, lo Statuto Albertino; per la maggior parte dell’anno aveva lavorato alle spalle dei suoi ministri e incoraggiato Garibaldi a provocarli. Se Garibaldi vinceva, il re avrebbe aumentato enormemente in potenza e territorio; se perdeva, la corona (il re) poteva sempre rifiutare di assumersi delle responsabilità; e Garibaldi capiva e perfino accettava tale equivoca situazione. […] Tuttavia Cavour, ora che le crepe non si potevano più nascondere, minacciò di dimettersi e di rendere manifesto il doppio gioco del re, lasciandolo ad affrontare le sue responsabilità. Vittorio Emanuele fu costretto a rinunciare alla sua politica doppia e ambigua; messo di fronte alla scelta, decise sensatamente di allinearsi con la politica più moderata dei suoi ministri, che aveva un così preponderante sostegno parlamentare. Il modo drammatico con cui Cavour, dopo tanto tempo, ritolse alfine l’iniziativa ai rivoluzionari, consistette nell’invadere egli stesso dal nord le regioni pontificie dell’Umbria e delle Marche. Luigi Napoleone Bonaparte, imperatore dei Francesi con il nome di Napoleone III, venne abilmente convinto a permetterlo col pretesto che la cosa serviva a fermare l’avanzata di Garibaldi. Era una mossa audace e conclusiva. […] D’un colpo solo ciò metteva fine alla rivoluzione, eliminando il pericolo che la pressione radicale si facesse sentire a Torino. Fu solo presentandolo come un atto controrivoluzionario che Cavour rese non solo Napoleone ma anche i conservatori piemontesi acquiescenti alla drammatica novità dell’unione di Nord e Sud. […] (Garibaldi) aveva molto più buon senso di quanto Cavour avesse mai ammesso, e la guerra civile era lontana dalla sua mente. Quando i generali e gli ufficiali del nord arrivarono, riconobbe di buona grazia la sua sconfitta e fece del suo meglio per render loro facile il compito, benché si sapesse che Cavour aveva accuratamente scelto come governatori di Napoli e della Sicilia quella mezza dozzina di persone che per ragioni personali e politiche eran più nettamente avverse (ostili) al leader radicale. All’inizio di novembre Garibaldi rinunciò formalmente alle sue conquiste […]. La maggior parte delle leggi e delle riforme di Garibaldi vennero abrogate. […] Quando il 9 novembre Garibaldi partì sulla Washington, la stampa ufficiale restò deliberatamente muta. Egli salpò all’alba per evitare dimostrazioni, ma almeno le navi straniere nella baia salutarono la sua partenza. […] Con qualche provvista e un po’ di semi per il suo orto, tornò così all’oscura e solitaria povertà di Caprera.
Testo adattato da Mack Smith D., Garibaldi, Universale Laterza, Bari 1970, pp. 103-106.
Guida alla Lettura
1) Perché il re non sopporta Cavour e il Parlamento?
2) Perché appoggia e incoraggia Garibaldi?
3) Quali pericoli vede Cavour nelle vittorie di Garibaldi e nella sua volontà di andare a conquistare lo Stato della Chiesa?
4) Che cosa pensi che Cavour abbia detto all’imperatore francese per convincerlo a non intervenire in difesa del papa?
5) Perché Garibaldi non si ribella e accetta la nuova situazione?
6) Il pubblico italiano seppe della partenza di Garibaldi? Secondo te perché?
7) Garibaldi sale su una nave statunitense e viene salutato solo da navi straniere. Come mai?
8) Immagina di essere un garibaldino e scrivi una lettera a un amico parlandogli degli avvenimenti di quei giorni e del tuo stato d’animo dopo la partenza di Garibaldi.