Guida alla Lettura
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Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L'impresa dei Mille - 3.2. SOGGETTI e PROTAGONISTI - Le biografie - Lajos (Luigi) Tüköry
Lajos (Luigi) Tüköry
Lajos Tüköry in un francobollo commemorativo magiaro
Lajos Tüköry (italianizzato Luigi) nacque a Körösladány in Ungheria il 9 settembre 1830 in una famiglia della piccola borghesia. Quando nel 1848-1849 anche in Ungheria scoppiò una rivoluzione per l’indipendenza dall’Austria, vi partecipò come tenente degli ussari, cioè delle unità di cavalleria leggera. Sconfitto il moto rivoluzionario, Tüköry si arruolò nelle milizie del sultano turco e partecipò anche alla guerra di Crimea, avanzando ulteriormente di grado. Dopo il periodo turco, rifiutò la grazia asburgica e nel 1859 si recò in Italia nella Legione ungherese, formata da patrioti di quel paese che volevano partecipare alla guerra franco-piemontese contro l’Austria. La fine della guerra li sorprese prima che diventassero operativi sul campo di battaglia, allora Tüköry con altri ungheresi decise di unirsi alla spedizione che Garibaldi stava organizzando e nella notte fra il 5 e il 6 maggio 1860 fu uno dei Mille che partì da Quarto.
Quando, dopo lo sbarco a Marsala e la vittoria di Calatafimi, nella notte tra il 26 e il 27 maggio, Garibaldi e i garibaldini con l’aiuto di numerose squadre di “picciotti” scesero nella pianura e si diressero verso Palermo, Tüköry, con il grado di tenente colonnello, fu incaricato di guidare l’avanguardia all’attacco della città. Tüköry fu il primo a superare le barricate nemiche, ma venne colpito da una fucilata che gli spappolò il ginocchio. Giuseppe Cesare Abba, nella sua narrazione della Spedizione dei Mille, racconta che a due compagni che volevano portarlo in salvo disse: «Andate, andate avanti. Fate che il nemico non venga a pigliarmi qui». Fu trasportato d’urgenza nella casa del principe Oneto di San Lorenzo, in via Bosco 49 (dove anche oggi si trova una lapide che lo ricorda), che era stata trasformata in ospedale. La gamba gli venne amputata, ma la ferita si infettò e a causa della cancrena Tüköry morì il 6 giugno.
Garibaldi stesso pronunciò il discorso funebre per il compagno morto, esaltando l’amicizia italo-ungherese, e volle che in suo onore la corvetta borbonica Veloce, caduta in mano ai piemontesi, fosse ribattezzata Tüköry.
Fu sepolto nella chiesa di Sant’Antonio in attesa di un’onorevole sepoltura che avvenne nel 1910, quando le sue spoglie vennero portate nel Pantheon palermitano di San Domenico.
Negli anni seguenti, a lui furono dedicati monumenti e lapidi in numerose città d’Italia. A Palermo una delle principali arterie cittadine porta il suo nome (corso Tüköry, appunto), così come una caserma dell’esercito italiano. Anche nella sua città natale un busto lo ricorda.
Guida alla Lettura
1) Rispondi alle seguenti domande.
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A quali guerre ha partecipato Tüköry nel corso della vita e in che anni?
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Chi era il suo nemico principale?
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Per quali ragioni credi che abbia deciso di unirsi ai Mille di Garibaldi?
2) Rispondi alle seguenti domande.
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Quanti anni ha Tüköry quando muore?
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Perché Abba dice che è giovanissimo per il suo grado?
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Osserva l’immagine che accompagna la biografia. Che cos’è? Che cosa puoi dedurre da questa osservazione?
3) Rispondi alle seguenti domande.
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La ferita di Tüköry era mortale?
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Quali cure gli prestarono i medici?
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Che cosa lo portò alla morte e dopo quanti giorni?
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Secondo te oggi con quel tipo di ferita sarebbe morto?
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Ricerca su Internet che cos’è la cancrena, come si può curare e da quando sono stati inventati i medicinali per curarla.
4) Individua su Google Maps dove si trova corso Tüköry a Palermo.