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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Le classi sociali nel Risorgimento - 1 L’ARISTOCRAZIA – La vita dei nobili tra salotti, teatri e opere di beneficienza

La vita dei nobili tra salotti, teatri e opere di beneficienza

Luoghi di ritrovo dell’aristocrazia erano i circoli e i caffè, ma la vita mondana si svolgeva specialmente nei salotti privati, come quello di Clara Maffei a Milano e quello di Costanza D’Azeglio a Torino.
Molta importanza nella società del tempo aveva il teatro; ogni centro cittadino ne aveva uno, frequentato da un pubblico vasto e diversificato: aristocratici, borghesi, studenti, militari, artigiani, che si distribuivano dalla platea al loggione, seguendo rigidamente le gerarchie sociali. Possedere un palco era un elemento di distinzione, quindi tutte le famiglie aristocratiche ne avevano uno, dove le signore potevano mostrare il lusso dei propri abiti e delle proprie acconciature. I nobili andavano a teatro verso le sei del pomeriggio, anche se lo spettacolo cominciava molto più tardi, e mangiavano nel loro palco la cena preparata dalla servitù. Infatti per i nobili il teatro era come una seconda casa, dove passare il tempo con gli amici.

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Una rappresentazione ottocentesca del Teatro alla Scala in Piazza della Scala a Milano

Oltre che alla vita mondana, qualche aristocratico dedicava il suo tempo allo studio, ma solo per piacere personale e non come un’attività professionale. Invece era considerato un dovere dell’aristocrazia impegnarsi in attività filantropiche rivolte specialmente all’assistenza dei poveri, degli orfani e dei derelitti.

Attività

Leggi queste unità e rispondi alle successive domande.

  1. In base alle persone che vengono citate, quali pensi che saranno stati i temi di conversazione nei salotti?

  2. Pensi che Ippolito Nievo possa aver frequentato il salotto di Clara Maffei?

  3. A quali attività filantropiche si dedicarono la marchesa Costanza e la contessa Cristina?

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