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La ritirata dei borbonici

Il generale Landi, al comando delle truppe borboniche era già settantenne e, obeso e affaticato, seguiva le sue truppe a bordo di una pesante carrozza. Nella notte del 15 maggio, dopo la battaglia di Calatafimi, inviò un dispaccio disperato quanto inesatto al comando generale:

Soccorso, pronto soccorso. [...] le masse dei siciliani uniti alla truppa italiana sono di immenso numero [...]. Io sono in Calatafimi sulla difensiva giacché i ribelli in immenso numero fanno mostra di volermi aggredire – prego V.E. spiccare a volo un forte rinforzo di fanteria e almeno mezza batteria perché le masse sono enormi – temo di essere aggredito e mi difenderò quanto potrò, ma se non mi giunge prossimo soccorso [...] non saprei come potrebbe succedere la cosa: la posizione è troppo critica e la privazione dei mezzi di difesa mi mette nella più grande costernazione [...]. La mia colonna è circondata da nemici senza numero.

 

Da Scardigli M., Le grandi battaglie del Risorgimento, BUR Rizzoli, Milano 2010, p. 323.

Guida alla Lettura

1) A chi si riferisce il generale Landi con il termine «ribelli»?

2) A chi si rivolge il generale Landi con l'espressione Vostra Eccellenza (V.E.)?

3) Che cosa invoca e quale specifica richiesta fa il generale Landi a V.E.?


4) Controlla nell’unità Calatafimi: campo di battaglia e forze impegnate:

  • quanti soldati avevano i garibaldini  

  • quanti ne avevano i borbonici.

  • Ti sembra vera l’affermazione del generale Landi?

  • Perché secondo te dichiarò che i nemici erano d’immenso numero?

 

Confronta le tue ipotesi con quelle dei compagni.

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