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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il biennio 1848-1849 - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.3 Documenti da Belgioioso - I volontari napoletani con Cristina Belgioioso  

I volontari napoletani con Cristina Belgioioso

Cristina Belgioioso, nobildonna milanese animata da ideali liberali, democratici e patriottici, era a Napoli allo scoppio delle Cinque Giornate. Questo non le impedì di correre in aiuto dei suoi concittadini, attingendo fondi dal suo patrimonio personale. Raccontò la sua esperienza e le sue valutazioni politiche in articoli e testi pubblicati in Francia (L’Italie et la révolution italienne de 1848-L’insurrection milanaise) dove spesso viveva e lavorava dal suo primo esilio degli anni trenta. Il testo è poi stato pubblicato anche in italiano.
Nel brano riportato la Belgioioso racconta appunto la partenza da Napoli dei volontari da lei guidati e il loro arrivo a Milano.

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Henri Lehmann, Ritratto di Cristina Trivulzio di Belgioioso, 1843

La guerra in Lombardia

Ero a Napoli, quando scoppiò la rivoluzione a Milano. Non potei resistere al prepotente desiderio di rivedere i miei compatrioti e noleggiai un bastimento a vapore, che a Genova mi traducesse. Sparsasi appena la voce di mia partenza, ben m’accorsi quanta e quanto viva simpatia avesse destata in Napoli la causa Lombarda. Volontari d’ogni ceto vennero a supplicarmi, che meco condurre li volessi su quella terra: nelle quarantotto ore, che la mia partenza precedevano, la mia casa non fu mai vuota di supplicanti novelli: quasi dieci mila napoletani volevano partire con me: il mio battello non portava che 200 persone, acconsentìì a condurre 200 volontari; la piccola colonna fu subito completa. Non s’era mai visto una popolazione sortir d’improvviso da un lungo riposo, spinta da un solo amore: da un sol pensiero animata: guidata da un solo affetto.
Fra i volontari, che dimandavano associarsi eranvi alcuni figli delle prime famiglie di Napoli: abbandonato furtivamente il paterno tetto vollero seguirmi, non portando con sé che pochi carlini: altri impiegati a modico appannaggio lasciavano senza dispiacere l’impiego, che loro assicurava la vita, per correre al campo: degli ufficiali si esponevano al castigo del disertore per portare il moschetto contro l’austriaco: moglie e figli abbandonavano i padri di famiglia, ed un giovane, che doveva ammogliarsi all’indomani, il più sacro al più caro dei doveri preferiva, a difender la patria meco partiva.
Non dimenticherò giammai il momento di mia partenza: era sereno il cielo, brillava il sole di primavera: il tempo magnifico: alle cinque della sera dovevamo imbarcarci. Quando io arrivai al vapore, il mare era coperto da leggere barchette accorse tutte per darci l’addio. Fra i tanti bastimenti ancorati nel porto avresti distinto il nostro al luccicar delle armi disposte sul ponte. Impazienti già m’attendevano i miei volontari: là, ancora suppliche e dimande: da tutte quelle piccole barche che galleggiavan d’intorno salivano voci, che erano una sol voce; ognuno dimandava, che un nome ancora fosse segnato su quella lista: non potevamo dar altra risposta che un costante rifiuto. Come il bastimento cominciò a solcar le placide onde, allora fu un solo grido: Noi vi seguiremo e ben presto.
La traversata fu rapida, era calmo il mare. Trovammo in Genova accoglimento dei più cordiali. A Milano egual gioia ci attendeva: la popolazione volle esprimerci al vivo la sua simpatia: stimò prudenza il governo provvisorio di associarsi al popolo. Dopo l’armata piemontese i miei 200 volontari arrivarono i primi in Lombardia a prender parte a quella guerra, che santa e la crociata si chiamava. Il loro arrivo da Napoli in Lombardia pareva presagio che la guerra italiana, non lombardo-piemontese soltanto, sarebbe per divenire. Quattro altre legioni partivan ben presto da Napoli per raggiungere i loro fratelli in Lombardia: la speranza divenne allora quasi certezza […]

 

Da Principessa Cristina Triulzi-Belgioioso, L’Italia e la rivoluzione italiana (Dalla “Revue des Deux Mondes” 1848); aggiuntovi: Gli ultimi tristissimi fatti di Milano (narrati dal Comitato di Pubblica Difesa, con documenti), prefazione di Arcangelo Ghisleri, Remo Sandron Editore, Libraio della R. Casa, Milano-Palermo-Napoli 1904, in http://www.liberliber.it, p. 23.

 

 

Guida alla Lettura

1) Qual era la provenienza sociale e l’età prevalente fra i volontari che si imbarcano con Cristina di Belgioioso a Napoli per accorrere a Milano? Ritrova nel testo gli elementi che ti consentono di rispondere.

2) A quale tipo di guerra vuole contribuire Cristina Belgioioso con il suo contingente di volontari da Napoli? La sua aspirazione era in quel momento condivisa? Da tutti o solo da una parte dei patrioti lombardi? Spiega chi la condivideva e chi no.

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