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Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
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I Lombardi alla prima crociata: brani significativi
UN PRIORE Or s’ascolti il voler cittadino!
Tutti al grido di Piero infiammati
te proclamano, o nobil Arvino,
condottier dei Lombardi crociati.
ARVINO Io l’incarco difficile accetto,
per lui dolce m’è il sangue versar:
o fratello! Stringiamoci al petto:
terra e ciel nostri giuri ascoltar!
VICLINDA, GISELDA, PIRRO e CORO
All’empio, che infrange la santa promessa,
l’obbrobrio, l’infamia sul capo ricada,
un’ora di pace non venga concessa,
si tinga di sangue la luce del dì.
ARVINO e PAGANO Or basta!... Né d’odio fra noi si ragioni,
per dirci fratelli brandiamo la spada;
voliamo serrati, siccome leoni,
sugli empi vessilli, che il ciel maledì!
(Atto I, scena II)
AMBASCIATORI Audaci!... A che le barbare
lasciar natie contrade?
Di Maometto al fulmine
noi li vedrem sparir!
ACCIANO Forti, crudeli, esultano
di stupri e di rapine;
lascian dovunque un cumulo
di stragi e di ruine...
AMBASCIATORI Deh scendi, Allah terribile,
i perfidi a punir!
TUTTI Or che d’Europa il fulmine
minaccia i nostri campi,
pugna per noi fra i lampi,
e sentirem nell’anima
scorrere il tuo valor.
Giuriam!... Noi tutti sorgere
come un sol uom vedrai
scordar le gare, e accenderne un’ira sola omai
se tu ne infiammi il cor?
(Atto II, scena I)
PAGANO (Eremita) E ancor silenzio! – Oh quando,
quando al fragor dell’aure e del torrente
suono di guerra s’unirà?... Quest’occhi,
sempre immersi nel pianto, oh non vedranno
balenare dai culmini del monte
i crociati vessilli?...
Dunque il lezzo a purar del gran misfatto
mai non potran mie mani
l’empie bende squarciar de’ Musulmani?
E ancor silenzio! – Oh folle!
E chi son io perché m’arrida all’alma
iri di pace?... È giusto iddio soltanto,
sia per lui benedetto il duolo e il pianto!
PAGANO (Eremita) Ma quando un suon terribile
dirà che «Dio lo vuole»,
quando la croce splendere
vedrò qual nuovo sole,
di giovanil furore
tutto arderammi il core,
e la mia destra gelida
l’acciaro impugnerà;
di nuovo allor quest’anima
redenta in ciel sarà.
(Atto II, scena III)
PAGANO (Eremita) Qual rumor!...
PIRRO Son le crociate
genti sparse alla pianura.
PAGANO (Eremita) Ciel... Che ascolto!... Il ver tu dici?
[…]
Dio, gran dio degli infelici,
[...]
PAGANO (Eremita) Ma il rumor cresce, s’avanza...
Ciel!... Lombardi!...
PIRRO Ah! Sì, Lombardi!
PAGANO (Eremita)
Va’!... Ti fia secura stanza
la caverna.
(Atto II, scena IV)
ARVINO Sei tu l’uom della caverna?...
PAGANO (Eremita) Io? Lo son! Da me che vuoi?
ARVINO Le tue preci! Ah l’ira eterna
tu placar per me sol puoi!
PAGANO (Eremita) Oh! Sai tu qual uomo invochi?
ARVINO Tutti parlano di te;
narran tutti in questi lochi
dio si mostri alla tua fé!
Odi... un branco musulmano
ha la figlia a me rapita;
io tentai seguirli invano,
già la turba era sparita.
PAGANO (Eremita) Dimmi!.. Gente hai tu valida e molta?
ARVINO Sì.
PAGANO (Eremita) Vedrai la tua figlia diletta.
ARVINO (conducendolo sull’altura)
Tutta Europa là vedi raccolta,
al voler di Goffredo soggetta!
PAGANO (Eremita) Oh mia gioia!... La notte già scende!...
me seguite, o lombardi fratelli;
questa notte porrete le tende,
io lo giuro, nell’alta città!
ARVINO Santo veglio,
che a gloria ci appelli,
le tue fiamme in noi serpono già!
TUTTI Stolto Allah!.. Sovra il capo ti piomba
già dell’ira promessa la piena;
santa voce per tutto rimbomba,
proclamante l’estremo tuo dì.
Già la croce per l’aure balena
d’una luce sanguigna, tremenda;
è squarciata la barbara benda,
l’infedele superbo fuggì.
(Atto II, scena V)
CORO Gerusalem!... Gerusalem!... La grande,
la promessa città!
Oh sangue bene sparso... le ghirlande
d’Iddio s’apprestan già!
[…]
PELLEGRINI Gli empi avvinsero là fra quei dirupi
l’agnello del perdon;
a terra qui cadean gli ingordi lupi
quand’ei rispose: «Io son!»
Sovra quel colle il Nazaren piangea
sulla città fatal;
e quello il monte, onde salute avea
il misero mortal!
TUTTI Deh! Per i luoghi che veder n’è dato
e di pianto bagnar,
possa nostr’alma coll’estremo fato
in grembo a Dio volar!
O monti, o piani, o valli, eternamente
sacri ad uman pensier!
Ecco arriva, ecco arriva il dio vivente
terribile guerriero!
(Atto III, scena I)
ORONTE Tutto ho perduto! Amici,
parenti, patria... il soglio...
[…]
Maledetto è il mio cammino.
Per dirupi e per foreste
come belva errante io movo;
giuoco ai venti e alle tempeste
spesso albergo ho un antro, un covo!
(Atto III, scena III)
GISELDA Non fu sogno! In fondo all’alma
suona ancor l’amata voce;
de’ beati ancor la palma
in sua man vegg’io brillar!
O guerrieri della croce
su correte ai santi allori!
Scorre il fiume già gli umori
l’egre membra a ravvivar.
(Atto IV, scena II)
CORO O signore, dal tetto natio
ci chiamasti con santa promessa;
noi siam corsi all’invito d’un pio,
giubilando per l’aspro sentier.
Ma la fronte avvilita e dimessa
hanno i servi già baldi e valenti!...
Deh non far che ludibrio alle genti
sieno, Cristo, i tuoi fidi guerrier!
Oh fresc’aure volanti sui vaghi
ruscelletti dei prati lombardi!...
Fonti eterne!... Purissimi laghi!...
Oh vigneti indorati dal sol!
Dono infausto, crudele è la mente
che vi pinge sì veri agli sguardi,
ed al labbro più dura e cocente
fa la sabbia d’un arido suol!...
(Atto IV, scena III)
ARVINO Udite
or me, Lombardi! Dissetato il labbro,
ultimi certo non sarete voi
a risalir le abbandonate mura!...
No ‘l prevedono gli empi... Ecco!... Le trombe
squillano del Buglion!... La Santa Terra
oggi nostra sarà.
TUTTI Sì!... Guerra! Guerra!
TUTTI Guerra, guerra! S’impugni la spada,
affrettiamoci, empiamo le schiere;
sulle bende la folgore cada,
non un capo sfuggire potrà.
Già rifulgon le sante bandiere
quai comete di sangue e spavento:
già vittoria sull’ali del vento
le corone additando ei va!
(Atto IV, scena IV)
Attività
1) Nel testo dell’atto II, scena I, i musulmani (Acciano, tiranno di Antiochia, e gli ambasciatori persiani) esprimono il loro pensiero sui crociati e sulla guerra per combatterli. A parte l’invocazione ad Allah, non sembra esserci molta differenza rispetto alle parole pronunciate dai cristiani sui musulmani e sulla guerra santa. Esprimi, motivandolo, il tuo parere in proposito e confrontalo con quello dei compagni.
2) Il poeta Giuseppe Giusti (1809-1850), in occasione del suo soggiorno a Milano nel 1845, ospite del Manzoni, compose la sua poesia patriottica più nota, Sant’Ambrogio, nella quale esprime le sue posizioni antiaustriache e parla del coro O Signore dal tetto natio, eseguito durante una sua visita occasionale nella basilica di Sant’Ambrogio. Commenta questi versi, collegandoli a quelli del coro verdiano:
Ma, in quella che s’appresta il sacerdote
a consacrar la mistica vivanda,
di sùbita dolcezza mi percuote
su, di verso l’altare, un suon di banda.
Dalle trombe di guerra uscian le note
come di voce che si raccomanda,
d’una gente che gema in duri stenti
e de’ perduti beni si rammenti.
Era un coro del Verdi; il coro a Dio
là de’ Lombardi miseri, assetati;
quello: “O Signore, dal tetto natio”,
che tanti petti ha scossi e inebriati.
Qui cominciai a non esser più io
e come se que’ còsi doventati
fossero gente della nostra gente,
entrai nel branco involontariamente.
Che vuol ella, Eccellenza, il pezzo è bello,
poi nostro, e poi suonato come va;
e coll’arte di mezzo, e col cervello
dato all’arte, l’ubbie si buttan là.
3) Il coro O Signore dal tetto natìo richiama un altro coro celebre, Dal tuo stellato soglio del Mosè in Egitto di Rossini. Confronta i due testi, individuando analogie e differenze.
4) Parole chiave e censura: quali parole o frasi nei testi de I Lombardi alla prima crociata riportati sopra potevano, a tuo parere, suscitare i sospetti della censura, non solo austriaca? Indicane qualcuna.
5) Puoi citare qualche esempio di interventi della censura e degli espedienti usati dagli autori per evitarli? Per rispondere puoi consultare le introduzioni alle opere di Verdi e le unità dedicate a Mercadante, Rossini, Donizetti, Bellini.