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Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
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Nelle campagne
Fino alla metà dell’Ottocento la maggior parte della popolazione italiana viveva nelle campagne. Le donne erano il cuore delle famiglie contadine e sulle loro spalle gravava la maggior parte dei lavori che garantivano la sopravvivenza della famiglia.
I lavori domestici
Erano responsabilità delle donne tutti i lavori domestici: il bucato, le pulizie, la cucina, che significava anche fare il pane. Le donne coltivavano l’orto e allevavano gli animali da cortile: polli, conigli, anatre, oche, maiali, vacche, asini, cavalli e qualche capra. Spiumavano le oche, mungevano capre e mucche (per produrre, sempre in casa, il burro e il formaggio), raccoglievano le uova, e vendendo questi prodotti nei mercati o portandoli nelle città vicine integravano il reddito proveniente dai campi.
In casa si filavano la lana, il lino e la canapa, soprattutto nella stagione invernale, e si tessevano i tessuti più semplici con cui le donne preparavano la biancheria di casa e cucivano i vestiti da lavoro. In alcune zone d’Italia, dove era sviluppato l’allevamento del baco da seta, le famiglie riservavano una o più stanze proprio allo svolgimento di quest’attività, ne traevano la seta al momento opportuno, e la cedevano alle filande. Spesso si occupavano della sua filatura e tessitura a domicilio, per conto dei fabbricanti, che fornivano i telai e mandavano poi degli intermediari a ritirare il tessuto. Una parte delle donne della famiglia lavorava quindi a domicilio per le fabbriche: agli inizi dell’Ottocento il tessuto più diffuso era la seta, più avanti, negli ultimi decenni dell’Ottocento, lo divenne anche il cotone.
Theodor von Hörmann, Raccolta della canapa
La cura dei vecchi e dei figli
La vita era precaria per i numerosi parti e le malattie. Per coltivare i campi c’era bisogno di braccia e quindi si procreavano molti figli: i bambini cominciavano già da piccoli a seguire i genitori nei campi e nelle stalle per aiutare. Se in casa c’erano malati o vecchi e invalidi, erano in ogni caso le donne ad accudirli e ad allevare i bambini. Spesso prendevano anche a balia il bambino di una donna che viveva in città, lo allattavano insieme al proprio e ne ricavavano un modesto salario per integrare le entrate familiari.
Nei campi con gli uomini
Durante i lavori agricoli più impegnativi (come aratura, semina, mietitura, spigolatura, raccolta del fieno, vendemmia, raccolta delle olive e della frutta), le donne affiancavano i mariti e i figli più grandi nei campi. I lavori agricoli erano scanditi dalle feste del calendario religioso: Natale, Epifania, Pasqua, Pentecoste, San Giovanni, Ognissanti. Le feste erano momenti celebrati con la macellazione di un animale, accompagnata da balli. Erano gli unici frangenti di svago nel corso di una vita dura.
Nuove opportunità di lavoro agricolo si ebbero nel corso dell’Ottocento, soprattutto nella seconda metà, con la diffusione delle risaie nell’Italia settentrionale: molte donne nei mesi della monda del riso si allontanavano da casa per svolgere l’incarico di mondina, un impegno faticoso e malsano, che comportava trascorrere molte ore con le gambe immerse nell’acqua e stare con la schiena curva per settimane, da aprile a giugno, dal momento che occorreva ripulire le risaie dalle piante infestanti e trapiantare le piantine di riso.
Se una cattiva annata rendeva difficile la sopravvivenza della famiglia, le figlie più grandi venivano mandate in città in qualità di serve presso le famiglie benestanti: si riducevano così le bocche da sfamare in casa e le giovani guadagnavano un modesto salario utile alla sussistenza della famiglia.
Le contadine parteciparono al Risorgimento?
I contadini parteciparono in pochi alle lotte risorgimentali. Le donne meno ancora dei mariti, dei compagni e dei figli (che a volte si arruolavano). Furono però spesso coinvolte, loro malgrado, nelle guerre, perché i soldati passavano nei paesi e nelle campagne: a volte compravano (pane, polli, uova, vino ecc.) per integrare il rancio, a volte rubavano, a volte, spossati o feriti, chiedevano soccorso e aiuti presso le cascine e le case contadine. A volte compivano violenze.
Attività
1) Rileggi questa pagina ed elenca tutti i lavori agricoli che svolgevano le donne. Poi, con un programma specializzato nella ricerca di immagini, trova nel web quadri, stampe o foto dell’Ottocento o dei primi del Novecento che ritraggano contadine impegnate in quei lavori, e costruisci un album.
2) Dopo aver letto l’unità Henry Dunant sull’orrore di Solferino, spiega se la popolazione di Castiglione fu coinvolta nella battaglia e quale fu, in particolare, il ruolo svolto dalle donne, secondo la testimonianza di Henry Dunant.
3) Puoi approfondire il ruolo avuto dalle donne impiegate nei servizi sanitari durante le guerre dell’Ottocento consultando l’unità Le prime infermiere: volontarie e professionali.