Guida alla Lettura
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L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il contesto, gli attori, il perché del Risorgimento italiano - 3.1 SOGGETTI E PROTAGONISTI - I padri della Patria - Mazzini giovanetto e i proscritti
Mazzini giovanetto e i proscritti
Dalle Note autobiografiche dello stesso Mazzini sappiamo come nel 1821 nella città di Genova viene in contatto con gli esiliati in nome della patria.
Una domenica dell’aprile 1821, io passeggiavo, giovanetto, con mia madre e un vecchio amico della famiglia, Andrea Gambini, in Genova, nella Strada Nuova. L'insurrezione piemontese era in quei giorni stata soffocata dal tradimento, dalla fiacchezza dei Capi e dall’Austria. Gli insorti s'affollavano, cercando salute al mare, in Genova, poveri di mezzi, erranti in cerca d'aiuto per recarsi nella Spagna dove la Rivoluzione era tuttora trionfante. I più erano confinati in Sanpierdarena aspettandovi la possibilità dell'imbarco; ma molti s'erano introdotti ad uno ad uno nella città, ed io li spiava fra i nostri, indovinandoli ai lineamenti, alle foggie degli abiti, al piglio guerresco e più al dolore muto, cupo che avevano sul volto. [...] Un uomo di sembianze severe ed energiche, bruno, barbuto e con un guardo scintillante che non ho mai dimenticato, s'accostò a un tratto fermandoci; aveva tra le mani un fazzoletto bianco spiegato, e proferì solamente le parole: «pei proscritti d'Italia». Mia madre e l'amico versarono nel fazzoletto alcune monete; ed egli s'allontanò per ricominciare con altri. Seppi più tardi il suo nome. Era un Rini, capitano nella Guardia Nazionale che s'era, sul cominciar di quel moto, istituita. Parti anch'egli cogli uomini pei quali s'era fatto collettore a quel modo; e credo morisse combattendo, come tanti altri dei nostri, per la libertà della Spagna. Quel giorno fu il primo in cui s'affacciasse confusamente all'anima mia, non dirò un pensiero di Patria e di Libertà, ma un pensiero che si poteva e quindi si doveva lottare per la libertà della Patria.
Dalle Note autobiografiche di Giuseppe Mazzini citate in Villari L., Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento, Editori Laterza, 2009, pp. 75-76.
Maria Giacinta Drago, la madre di
Giuseppe Mazzini
Guida alla Lettura
1) Chi sono le persone che Mazzini sedicenne vede nel porto di Genova e incontra nelle strade della città e perché vengono proscritte?
2) Sai quali erano le richieste degli insorti piemontesi nel 1820-1821? Puoi confrontare l’unità I moti del 1820-1821 nel Regno di Sardegna e nel Lombardo-Veneto.
3) Che cos’era la Guardia Nazionale? Quale era la sua funzione? Fai la tua ipotesi e confrontati con i compagni.
4) Quali impressioni e sentimenti ricava il giovane Mazzini da quell’incontro?