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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il Romanticismo, un movimento di libertà e giustizia. Patrioti e intellettuali, artisti e soldati - 2 MELODRAMMA E RISORGIMENTO - Gaetano Donizetti - Marin Faliero: brani significativi – II parte

Marin Faliero: brani significativi – II parte

FERNANDO Notte d’orrore!... Di tremendi auguri

fatto segno son io.

Freme il ciel, freme il mare,

voci cupe e lontane odo gridare...

Tombe degli avi miei quivi sepolti,

siete voi che chiamate?

E sia! Io morirò degno di voi.
(Atto II, scena II)

FALIERO E il doge ov’è?

Questa larva è già sparita,

sol Falier vedete in me.

Quello schiavo coronato

che spezzò la sua corona,

che dal trono dispregiato

verso voi rivolge il piè.

Di cento isole soggette

resse il fren; or reca a voi

l’odio suo, le sue vendette

contro i perfidi oppressor.

ISRAELE Il fulmin cade.

Anche il ciel minaccia irato

i patrizii... immoti qui

noi giuriam...
(Atto II, scena IV)

FALIERO Notte atroce, notte orrenda,

tante colpe invan tu celi.

L’ira mia sarà tremenda,

morte ovunque spargerà.

Esci, o brando: distruggiamo

questa stirpe maledetta!

Memoranda la vendetta

da quel sangue nascerà.

CORO Trista notte, il corso affretta:

cedi il campo alla vendetta.

Ogni stilla di quel sangue

mille vite spegnerà.

Noi giuriam sul corpo esangue

la vendetta, ed ei l’avrà.

FALIERO Non un’alba, non un’ora

più rimanga ai scellerati.

Questo scoglio di pirati

ferro e foco struggerà.
(Atto II, scena IV)

CORO DEI CONGIURATI

Oh sventurata terra

di crudeltà soggiorno,

che a’ figli tuoi fai guerra;

verrà il fatal tuo giorno

che segno a rea vendetta,

da’ strani maledetta,

e dell’Italia obbrobrio

la fama tua sarà.
(Atto III, scena VI)

FALIERO Chi siete voi?... Qual legge?...

A voi chi diede il dritto

di giudicare il doge?

LEONI Il tuo delitto.

Or ti discolpa.

FALIERO Ogni discolpa è vana,

ove forza tiranna

fa leggi, accusa, giudica e condanna.

[…]

LEONI A morte!

CORO DEI DIECI A morte!

ISRAELE Sì alla morte ed alla gloria!

Un addio, e a morte andrò.

[…]

ISRAELE (ai figli)

Marco, Arrigo, o mio Giovanni,

non tremate in faccia a morte,

disfidate i rei tiranni

e il furor d’avversa sorte.

Non si dica che un mio figlio

una lagrima versò.

(Ma importuna sul mio ciglio

una lagrima spuntò.)

[…]

FALIERO Voi morendo abbandonate

una terra di dolore,

e lasciate a chi vi danna

il timore e la viltà.

(Quanti eroi! Quanto valore

un sol giorno perderà!)

ISRAELE e CORO DEI CONGIURATI

Il palco è a noi trionfo,

e l’ascendiam ridenti:

ma il sangue dei valenti

perduto non sarà.

Verran seguaci a noi

i martiri e gli eroi:

e s’anche avverso ed empio

il fato a lor sarà,

lasciamo ancor l’esempio

com’a morir si va.
(Atto III, scena VIII)

FALIERO È traditor chi è vinto

e tal son io. S’opprime

da voi popolo e prence. Alto guardai

la tirannia e di sfidarla osai.

LEONI Avrai degna la pena.

[…]

FALIERO Iniqua

crudel città, non t’allegrar del fato

di questo vecchio. Già l’ore in silenzio

stan generando l’ultimo tuo giorno.

Muta sarà tua morte! Di signore

sarai vil mercenaria, infame serva,

vituperio d’Italia unqua non visto.
(Atto III, scena IX)

Attività

1) Mazzini indicò questa opera come l’emblema del melodramma patriottico. Ascolta le esecuzioni musicali, rileggi i brani scelti, sottolineandone le parole chiave, e spiega perché. Se necessario consulta l’intero libretto.

2) Si dice che uno dei martiri di Belfiore, Angelo Scarsellini, condannato a morte e giustiziato nel 1852, in carcere cantasse il coro del quarto atto Il palco è a noi trionfo. Cerca informazioni sui martiri di Belfiore in I Martiri di Belfiore e immagina un dialogo in carcere fra lo Scarsellini e un altro detenuto.

3) Un interprete dell’opera fu Michele Novaro (1818-1885), tenore e musicista, noto come autore della musica di Fratelli d’Italia. Sai quando venne composto quello che oggi è il nostro inno nazionale e come venne allora denominato? Per rispondere puoi consultare Il Canto degli italiani: storia, parole e musica dell’inno di Mameli.

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