Insegnare storia con le metodologie didattiche della ricerca, fondamentali per lo sviluppo di competenze storiche, inevitabilmente richiede tempo. Anche limitandosi a scegliere solo alcuni temi/problemi, senza preoccuparsi di coprire tutti gli argomenti canonici dei libri di testo, il problema delle poche ore a disposizione nell'arco dell’anno scolastico rimane aperto.

Dover fare i conti con il tempo è un impegno ancora più pressante se lavoriamo nella logica del “fare meno, ma meglio” che sta alla base di una didattica per competenze, perché dei temi storici allo studio non solo si prenderanno in esame gli avvenimenti, le cause e le conseguenze, che nel caso di un tema complesso sono molti e vari, ma si dovrà anche dare attenzione al ruolo dei diversi soggetti, al dibattito storiografico, al rapporto con i problemi del presente, all'uso o abuso del tema nei media e alla sua presenza nell'immaginario collettivo e in quello personale. Si useranno fonti, imparando a servirsene in modo critico. Si darà spazio a un momento di riflessione metacognitiva, momento essenziale per sedimentare con consapevolezza lo studio realizzato. E così l’insegnante sarà sempre in corsa contro il tempo…

Come costruire una proposta di lavoro su un tema come il Risorgimento che sia gestibile in classe, ma che possa sfruttare pienamente la grande quantità di materiale offerta dal testo Fare l’Italia, fare gli italiani?

Suggeriamo di lavorare con due strumenti:

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1. una lezione quadro che presenti sinteticamente il processo storico in tutte le sue dimensioni;

2. un approfondimento a carattere laboratoriale su un tema/problema del processo, opportunamente scelto e concordato con gli studenti.