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La società nell’Ottocento: divisa in classi con una borghesia in ascesa
Nel corso dell’Ottocento nei paesi dell’Europa occidentale, e quindi anche in Italia, l’alta borghesia prima affiancò e poi scavalcò l’aristocrazia, sia in campo economico sia in quello politico, ma anche la media e la piccola borghesia crebbero di numero e di importanza. Le classi popolari, invece, continuarono a essere duramente sfruttate, ma nel corso del secolo cominciarono a organizzarsi, in modo diverso nei differenti paesi, per ottenere miglioramenti nei salari, nelle condizioni di vita e di lavoro, nell’istruzione.
Una società classista
La società dell’Ottocento era estremamente classista: ogni gradino della scala sociale definiva quali erano le professioni a cui si poteva aspirare, il quartiere dove vivere, i luoghi di divertimento e gli amici da frequentare, le persone da sposare, persino gli abiti da indossare. Qualunque tentativo di scalata sociale era mal visto, e anche i pochi che ci riuscivano, grazie allo studio, a un successo economico o a un matrimonio ben combinato, non erano mai veramente accettati.
I vagoni dei treni erano un esempio di questa rigida divisione tra le classi sociali. Per moltissimo tempo dalla nascita dei primi treni, i ricchi nobili e borghesi viaggiavano in prima classe, dove c’erano sedili imbottiti, lampade a olio e, d’inverno, scaldini per i passeggeri; la classe media viaggiava in seconda classe, meno elegante della prima; esisteva poi la terza classe, dove i sedili erano in legno e non c’era il riscaldamento; infine, in quarta classe, in vagoni senza arredamento simili ai carri merci, viaggiavano i poveri.
Attività
1) Osserva le immagini dei treni dell’Ottocento e identifica a quale classe sociale appartenevano i viaggiatori, poi rispondi alle domande sottostanti e fai le tue considerazioni:
a)
c)
b)
-
Come si viaggia nei treni di oggi?
-
Esiste la stessa ripartizione?
-
Ci sono altri problemi?
2) Dopo esservi divisi in gruppi, con i dati che trovate nel testo, realizzate un grafico a torta o a piramide che rappresenti la stratificazione sociale della società italiana a metà dell’Ottocento; costruite poi un analogo grafico per la società italiana nel 2001 servendovi dei dati riportati qui sotto, relativi al reddito familiare dichiarato per il versamento delle imposte; infine mettete a confronto le due società.
Rispondete alle seguenti domande e discutetene insieme ai compagni del gruppo:
-
In base al grafico del 2001, pensate che utilizzare solo dati relativi al reddito sia sufficiente per ottenere una vera stratificazione sociale? Quali altri dati sarebbero necessari?
-
Credete poi che i redditi dichiarati al fine di pagare le tasse diano un’immagine veritiera della distribuzione della ricchezza nel paese? Quali fattori possono falsare questi dati?
-
Non è facile avere elementi statistici precisi per descrivere la stratificazione sociale oggi. Pensate però che i dati della tabella sui contribuenti possano essere utilizzati per avere almeno un’idea della consistenza delle diverse classi sociali?