Guida alla Lettura
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Fonti consultate
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Fonti consultate
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L’impresa dei Mille - 4 INTERPRETAZIONI E PISTE DI LAVORO - 4.3 Le fonti - Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
L’impianto manualistico serve poco
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - La guerra nell’Ottocento: le battaglie e i modi di combattere nel Risorgimento - 3. Le forze armate - Bersaglieri e corazzieri
Referenze delle immagini utilizzate nel modulo
Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L'impresa dei Mille - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.3 Marsala - La notizia sul giornale (G. Tomasi di Lampedusa)
La notizia sul giornale (G. Tomasi di Lampedusa)
Il testo che segue è ricavato da Il Gattopardo. Il romanzo, scritto da Tomasi di Lampedusa e pubblicato nel 1958, è ambientato in Sicilia al tempo della Spedizione dei Mille e nel periodo successivo. La vicenda si sviluppa intorno alla figura del principe Fabrizio Salina e della sua famiglia.
Quando si risvegliò il suo cameriere gli recò su un vassoio un giornale e un biglietto. Erano stati inviati da Palermo da suo cognato Màlvica con un servo a cavallo. Ancora un po’ stordito il Principe aprì la lettera: “Caro Fabrizio, mentre scrivo sono in uno stato di prostrazione estrema. Leggi le terribili notizie che sono sul giornale. I Piemontesi sono sbarcati. Siamo tutti perduti. Questa sera stessa io con tutta la famiglia ci rifugieremo sui legni inglesi. Certo vorrai fare lo stesso; se lo credi ti farò riservare qualche posto. Il Signore salvi ancora il nostro amato Re. Un abbraccio. Tuo Ciccio.”
Ripiegò il biglietto, se lo pose in tasca e si mise a ridere forte. Quel Màlvica! Era stato sempre un coniglio. Non aveva compreso niente, e adesso tremava. E lasciava il palazzo in balia dei servi: questa volta sì che lo avrebbe ritrovato vuoto! “A proposito bisogna che Paolo vada a stare a Palermo; case abbandonate, in questi momenti, sono case perdute. Gliene parlerò a cena.”
Aprì il giornale. “Un atto di pirateria flagrante veniva consumato l’11 Maggio mercé lo sbarco di gente armata alla marina di Marsala. Posteriori rapporti hanno chiarito esser la banda disbarcata di circa ottocento, e comandata da Garibaldi. Appena quei filibustieri ebbero preso terra evitarono con ogni cura lo scontro delle truppe reali, dirigendosi per quanto ci viene riferito a Castelvetrano, minacciando i pacifici cittadini e non risparmiando rapine e devastazioni... etc. etc.:”
Il nome di Garibaldi lo turbò un poco. Quell’avventuriero tutto capelli e barba era un mazziniano puro. Avrebbe combinato dei guai. “Ma se il Galantuomo lo ha fatto venire quaggiù vuol dire che è sicuro di lui. Lo imbriglieranno.”
Si rassicurò, si pettinò, si fece rimettere le scarpe e la redingote. Cacciò il giornale in un cassetto. Era quasi l’ora del Rosario, ma il salone era ancora vuoto. Sedette su un divano e mentre aspettava notò come il Vulcano del soffitto rassomigliasse un po’ alle litografie di Garibaldi che aveva visto a Torino. Sorrise. “Un cornuto.”
La famiglia si andava riunendo. La seta delle gonne frusciava. I più giovani scherzavano ancora fra loro. Si udì da dietro l’uscio la consueta eco della controversia fra i servi e Bendicò che voleva ad ogni costo prender parte. Un raggio di sole carico di pulviscolo illuminò le bertucce maligne. S’inginocchiò: “Salve, Regina, Mater misericordiae...”
Da Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, Feltrinelli, Milano 2009, pp. 64-65.
50° anniversario dello sbarco dei Mille a Marsala in una figurina Liebig
Guida alla Lettura
Ricava informazioni dal testo.
1) Al centro di questa scena, tratta da Il Gattopardo, sta il principe Fabrizio di Salina. Dove si trova il principe?
-
presso il palazzo del Galantuomo a Torino;
-
nella sua bella dimora di Palermo;
-
in una villa al mare, vicino a Marsala;
-
nella sua residenza di campagna, nell'interno della Sicilia.
Individua nel testo gli elementi che ti hanno consentito di rispondere.
2) La scena si svolge nella casa di una nobile famiglia siciliana nel maggio 1860. Quale abitudine serale ha questa famiglia?
3) Quali elementi del testo fanno capire che ci troviamo fra la nobiltà dell’Ottocento?
4) Il principe apprende la notizia dello sbarco dei garibaldini dal biglietto del cognato e dal giornale. Confronta le due diverse versioni del fatto, completando la tabella con elementi espliciti e impliciti.
-
Il principe quale opinione ha del cognato? Come giudica il suo comportamento?
-
Perché vuole mandare Paolo a Palermo? Chi è Paolo? Fai la tua ipotesi.
-
Il principe si turba un poco leggendo il nome di Garibaldi. Perché? Quali considerazioni invece lo rassicurano? Sono due. Ritrovale nel testo.
-
Perché il Principe non ha paura dell’arrivo dei Piemontesi? Esprimi con le tue parole il suo giudizio sullo sbarco a Marsala e le sue previsioni circa ciò che succederà.
Confronta i testi.
1) Confronta il diario di Ippolito Nievo, protagonista e testimone dello sbarco a Marsala, con la notizia riportata nel giornale secondo la ricostruzione letteraria che ne fa Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo. Lo stesso evento è raccontato da punti di vista opposti.
Per esempio, come sono definiti i garibaldini nel giornale? Esprimi un tuo giudizio tenendo conto dei differenti elementi citati nei due testi.