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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il Romanticismo, un movimento di libertà e giustizia. Patrioti e intellettuali, artisti e soldati - 3 LETTERATURA E RISORGIMENTO - Milano, fucina del Romanticismo lombardo - La lettera di Grisostomo di Berchet, manifesto del Romanticismo lombardo

La lettera di Grisostomo di Berchet, manifesto del Romanticismo lombardo

Sul “Cacciatore feroce” e sulla “Eleonora” di Goffredo Augusto Bürger. Lettera semiseria di Grisostomo al suo Figliuolo, pubblicato da Giovanni Berchet nel 1816, è considerato il manifesto del Romanticismo italiano. Il saggio, provocato dalle discussioni che tra i letterati si erano sviluppate, in seguito all’articolo di Madame de Staël Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni, rappresentò per l’autore l’occasione per intervenire nel dibattito culturale e per farsi conoscere e apprezzare dai gruppi romantici che animavano, con posizioni e programmi diversi, la Milano contemporanea e che di lì a poco avrebbero dato vita alla breve ma intensa stagione de «Il Conciliatore» (dal 3 settembre 1818 al 17 ottobre 1819). 
L’opera si inserisce in una disputa fra classicisti e romantici, nella quale Berchet sostiene la posizione della de Staël e, respingendo una imitazione di maniera dei classici, intende la tradizione come patrimonio dal quale attingere per costruire una nazione moderna e capace di accordarsi con tutte le altre nel perseguire una comune meta di progresso, secondo lo spirito illuminista e cosmopolita del Settecento.

Puoi consultare La lettera semiseria a questo indirizzo: https://it.wikisource.org/wiki/Lettera_semiseria_di_Grisostomo_al_suo_figliuolo

Attività

1) Quali esperienze contribuirono a fare di Giovanni Berchet una figura di mediazione fra culture diverse? Ricercale nella sua biografia.

2) «Né savio terrei chi nelle dispute letterarie introducesse i rancori e le rivalità nazionali. Omero, Shakespeare, il Calderon, il Camoens, il Racine, lo Schiller per me sono italiani di patria tanto quanto Dante, l’Ariosto e l’Alfieri. La repubblica delle lettere non è che una, e i poeti ne sono concittadini tutti indistintamente». Così Berchet nella prima parte della sua Lettera semiseria cita alcuni poeti stranieri e italiani. Chi sono? Ricerca brevemente su internet quando e dove vissero e commenta con i compagni quale significato si può attribuire a questo confronto.

3) Perché Berchet sostiene che «Omero, Pindaro, Sofocle, Euripide ecc., al tempo loro, furono in certo modo romantici»? Individua la risposta nel testo e commentala.

4) Chi sono gli “ottentoti” e i “parigini” a cui si fa riferimento nella prima parte della Lettera semiseria? Quali tipi di lettori rappresentano e perché gli uni e gli altri non sono interessanti per Berchet?

5) Siamo nell’ottobre 1819: mettiti dal punto di vista del comando asburgico e imponi la chiusura de «Il Conciliatore», la rivista dei liberali lombardi che tanto contribuiva alla diffusione delle idee romantiche nel Lombardo-Veneto e in tutta la penisola. Immagina e scrivi il dialogo fra il comandante della polizia austriaca e il suo sottoposto.

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