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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il contesto, gli attori, il perché del Risorgimento italiano - 4 INTERPRETAZIONI e PISTE di LAVORO - L’unificazione d’Italia è stata un bene o un male?

L’unificazione d’Italia è stata un bene o un male?

L’unificazione italiana si realizzò non come un progetto preciso, ma come un processo che si andò definendo negli anni, sfruttando le situazioni che si crearono a livello internazionale.
Sicuramente nel 1848 il re di Sardegna non avrebbe mai pensato di diventare, tredici anni dopo, il re d’Italia, uno Stato che non era mai esistito in precedenza e che al massimo era nei sogni di qualche intellettuale romantico.
In questo processo che si realizzò rapidamente e tra forti contrasti, chi ci guadagnò? Chi perse? Fu un bene o un male che nella penisola si formasse uno stato unitario?
A 150 anni dalla proclamazione dell’unità d’Italia, il dibattito se questo fatto sia stato positivo o negativo è più acceso che mai.
A favore dell’unità
Alcuni dicono che fu un fatto positivo che permise all’Italia di inserirsi nel processo di sviluppo che l’ha portata a essere uno delle principali potenze industriali del mondo. Altri concordano sulla positività dell’unificazione, ma lamentano il modo in cui si realizzò, di fatto come una conquista militare da parte dei Savoia, perché in questo modo si sono venuti a creare problemi nuovi e ancor più gravi, che sono ancora aperti dopo un secolo e mezzo.
Contro l’unità
C’è poi chi sostiene che sarebbe stato molto meglio se la penisola non fosse mai stata unificata in un unico stato: i leghisti del Nord si lamentano di aver dovuto tirarsi dietro un Sud pigro e arretrato; i “neoborbonici” meridionali accusano il Nord di aver sfruttato e maltrattato il Sud, ripensano con nostalgia al Regno delle Due Sicilie e negano che fosse un paese arretrato. Infine una parte del mondo cattolico si rammarica che l’unità dell’Italia sia stata fatta contro e a danno della Chiesa.

L’unificazione e le sue conseguenze

Se le critiche sono così tante e così vive anche dopo tanti anni, vuol dire che il processo risorgimentale fu per alcuni un successo e un’occasione di arricchimento, ma per molti altri una sconfitta e una forte delusione.
Collega i soggetti che vedi nella colonna di sinistra con le conseguenze che l’unificazione italiana ebbe su di loro, che sono invece riportate nella colonna di destra. Poi trascrivi tutto negli appunti.
Evidenzia ora i soggetti che non ebbero vantaggi 
dall'unificazione dell’Italia, ma anzi ne furono danneggiati.

Soggetti coinvolti nel processo risorgimentale

– I sovrani degli stati unitari, eccetto il re di Sardegna...
– La Chiesa cattolica...
– Il papa...
– I soldati e i funzionari statali che rimasero fedeli ai sovrani sconfitti...
– I grandi proprietari agricoli meridionali...

– Gli italiani cattolici...
– La popolazione meridionale...
– Le fasce più povere della popolazione...
– Le città capitali degli stati preunitari...
– La borghesia, che aveva a disposizione denaro liquido...
– Gli intellettuali che avevano diffuso l’idea di patria...

– I contadini, specie del Sud...
– I patrioti repubblicani...
– Le regioni meridionali che sotto il Regno delle Due Sicilie non erano più arretrate del resto della penisola...
– Il re e gli uomini politici piemontesi...
– I volontari, che avevano dato il contributo fondamentale al successo risorgimentale...

Conseguenze dopo l’unità

... molte delle sue proprietà immobiliari furono espropriate e vendute.
... passarono anni in carcere o dovettero andare in esilio.
... furono divisi tra il voler essere cittadini italiani e essere fedeli alla Chiesa.

... dovettero andare in esilio e persero non solo il loro potere, ma anche moltissimi dei loro beni.
... non ebbero più il sostegno da parte della Chiesa, perché molti istituti religiosi di carità vennero espropriati.
... si divisero tra chi costruirà il mito della nazione e chi osserverà e descriverà in modo critico e deluso la società uscita dalle lotte risorgimentali.
... perse il potere temporale dopo molti secoli. Scomunicò tutti quelli che appoggiavano lo stato italiano.
... si ritirarono, delusi e risentiti e spesso furono controllati come sovversivi.
... si schierarono con i piemontesi, abbandonando il loro precedente sovrano, e così mantennero i loro latifondi.
... dovettero accettare un’Italia monarchica.
... persero il loro ruolo di centri politici economici e culturali e diventano periferiche.
... poté comprare le terre e gli edifici espropriati, arricchendosi enormemente.
... furono costretti a pagare più tasse e alla leva obbligatoria.
... iniziarono un processo di arretramento perché tutte le scelte economiche dei governi unitari favorirono il Nord.
... considerarono l’unificazione come una conquista piemontese, tanto che il primo re d’Italia si continuò a chiamare Vittorio Emanuele II.
... si vide governata da un re e da un’amministrazione pubblica che sentiva straniera e piena di disprezzo per il Meridione.

Italiani in guerra contro altri italiani

Tra il 1815 e il 1870 i patrioti che volevano unificare l’Italia dovettero spesso combattere contro altri italiani: i lombardi e i veneti che erano inseriti nell’esercito austriaco, i soldati degli eserciti degli stati preunitari.
Ma spesso anche i patrioti mazziniani e i volontari garibaldini si trovarono contro la polizia o l’esercito piemontese, perché le loro azioni venivano considerate pericolose dal governo sabaudo.
Infine la popolazione meridionale fu duramente colpita dal neonato esercito italiano che voleva reprimere il fenomeno di malcontento popolare a cui fu dato il nome di brigantaggio. Infatti le masse contadine restarono passive o addirittura ostili alle lotte risorgimentali che invece furono sostenute per lo più da nobili e borghesi, anche se spesso i patrioti avevano motivazioni e posizioni politiche molto diverse tra loro.

Date queste premesse, segna tra queste due affermazioni quelle che ti sembra la più probabile:

  • fu possibile per tutti gli italiani identificarsi rapidamente nella nuova realtà nazionale;

  • fu inevitabile che rimanessero elementi di insoddisfazione e di rancore sia da parte dei diversi soggetti che furono sconfitti, sia da parte di chi aveva vinto contro chi non aveva partecipato alla lotta patriottica.

Motiva con un testo scritto di 6-8 righe la tua scelta. Poi confrontati con le scelte dei compagni.

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