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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - L'impresa dei Mille - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.3 Marsala - Il racconto dello storico (L. Villari) 

Il racconto dello storico (L. Villari)

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Nel brano seguente lo sbarco dei garibaldini a Marsala ci viene raccontato da Lucio Villari, uno storico nostro contemporaneo.

La navigazione del Piemonte e del Lombardo prosegue verso sud, lenta e senza intoppi. Le navi comunicano tra loro con segnali ottici. All’alba dell’11 maggio le coste siciliane sono in vista. Garibaldi decide di sbarcare a Marsala: dei pescatori marsalesi, incrociati al largo, avevano con le mani a megafono comunicato che le truppe borboniche avevano lasciato la città e che anche due vapori da guerra erano usciti dal porto lasciandolo libero. A mezzogiorno le due navi entrarono in porto, dove erano alla fonda due piroscafi inglesi impegnati a imbarcare barili di vino marsala dai loro depositi (a Marsala vi erano due fabbriche inglesi che producevano il delizioso vino, la Ingham e la Woodhouse). I vapori borbonici, che non erano andati molto lontano, tornarono indietro mentre, precipitosamente, i garibaldini sbarcavano sul molo. L’operazione fu rapida dal Piemonte più faticosa dal Lombardo, che era finito su una secca. I borbonici aprirono subito il fuoco. Fuoco lungo, contro la città (ma alle finestre di molte case apparvero subito bandiere inglesi), e corto contro le due navi, ma c’era il rischio di colpire gli inglesi e fu dato l’ordine di sospenderlo. Fu l’incrociarsi di queste fortuite circostanze ad agevolare lo sbarco e a segnare come in un presagio di fortuna l’inizio dell’impresa dei Mille. Ma è pur vero che la presenza nelle acque siciliane di navi inglesi, commerciali o da guerra che fossero, garantì e protesse, diplomaticamente e militarmente, tutto il corso degli avvenimenti legati alla spedizione. Di questo Garibaldi poi rese testimonianza di gratitudine all’ammiraglio britannico George Mundy.

Dunque, poco dopo le 13 dell’11 maggio 1860, a Marsala, la città che si svelava a Abba con «le sue case bianche, il verde de’ suoi giardini, il bel declivio che ha dinanzi», prendeva l’avvio la storia più bella, più avventurosa, più romantica del Risorgimento italiano, la storia che consacrerà il mito e la verità di Giuseppe Garibaldi, il «magnanimo ribelle» che, nell’Europa e nel mondo, diventerà simbolo della libertà dei popoli e di solidarietà umana. 
 


Da Villari L., Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento, Laterza, Roma-Bari 2009, pp. 281-282.

 

 

 

Guida alla Lettura      


Comprendere il testo e il lavoro dello storico.
 
1) Nella ricostruzione dello storico Lucio Villari si possono distinguere una descrizione dell’evento e un giudizio sullo stesso. Individua sul testo le due diverse parti.    

 

2) Secondo questa ricostruzione Garibaldi decide di sbarcare a Marsala perché:

  • i pescatori del posto lo invitano calorosamente   

  • sa che non vi troverà truppe e navi borboniche   

  • è la prima città siciliana avvistata dopo giorni di navigazione   

  • vi si produce un vino pregiato che i garibaldini apprezzano molto   

  • sa di poter contare sulla protezione degli inglesi presenti in città  

  • una delle sue navi, il Lombardo, si è arenata su una secca

 

Individua e distingui le affermazioni vere (V) da quelle false (F).  

 

3) Nel porto sono ancorati due mercantili inglesi:

  

  • per difendere i cittadini inglesi presenti in città;  

  • per proteggere i garibaldini nello sbarco;  

  • per caricare il vino prodotto da due ditte inglesi;  

  • per distribuire e far sventolare bandiere inglesi.    

 

Scegli la risposta corretta.    

 

4) «Alle finestre di molte case apparvero subito bandiere inglesi» significa che:

  • molti abitanti di Marsala sono inglesi;

  • i civili vogliono difendersi dalle cannonate;  

  • la Gran Bretagna vuole difendere le sue aziende;  

  • la marina inglese ha molti amici in città.  

 

5) Confronta come Villari, Nievo e il dipinto rappresentano lo sbarco dei Mille a Marsala. Individua nella tabella analogie e differenze e fai le tue osservazioni. Osserva in particolare il tempo impiegato per lo sbarco, i modi in cui i borbonici fanno fuoco, come viene descritta la città di Marsala.

6) La descrizione che fa Villari dello sbarco è coerente con quanto è rappresentato nell’immagine e nella planimetria dell’unità precedente? Spiega perché sì o perché no.
 
7) Come spiega lo storico il successo dello sbarco e dell’intera spedizione dei Mille? Come giudica l’impresa e il suo generale Giuseppe Garibaldi? Rispondi riportando le parole del testo o riformulando con le tue.

8) In conclusione Lucio Villari cita Cesare Giuseppe Abba, autore del più noto reportage sull’impresa dei Mille, Da Quarto al Volturno Noterelle di uno dei Mille, che si può consultare qui. Riporta la citazione dal testo e spiega se la citazione di studi, testimonianze precedenti ha a che fare con il lavoro dello storico.
 
9) Fra le fonti che uno storico a noi contemporaneo come Lucio Villari, deve aver consultato per descrivere l’evento e per darne un giudizio rientrano, a tuo avviso, i testi scritti e iconografici precedenti? Spiega il tuo punto di vista e confrontati con i compagni.

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