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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Un decennio di preparazione e di guerre (1850-1859) - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.6 I plebisciti - I plebisciti manovrati dall’alto

I plebisciti manovrati dall’alto

I plebisciti del 1860 In Emilia e in Toscana furono segnati da una grande partecipazione popolare. Tuttavia tale partecipazione fu indotta e manipolata dai governi provvisori favorevoli all’annessione al Regno di Sardegna, come si può leggere nei due documenti seguenti.
Nel primo, il 6 marzo 1860, qualche giorno prima del voto per il plebiscito, Bettino Ricasoli, ministro del governo provvisorio toscano, manda un messaggio allo scrivano di Brolio, paese in provincia di Siena dove stavano il castello e i principali possedimenti della famiglia Ricasoli, per ordinargli come organizzare il voto.
Nel secondo, l’11 marzo, a votazione conclusa, il prefetto di Pisa riferisce a Ricasoli come si sono svolte le votazioni.

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Bettino Ricasoli presenta il plebiscito di annessione della Toscana all’Italia di Vittorio Emanuele II 

Ricasoli allo scrivano di Brolio (6 marzo 1860)

Procurerete che tutti coloro che dipendono da codesta Amministrazione, e che hanno il diritto di dare il voto, si portino a rendere questo voto e lo rendano per l’Unione alla Monarchia Costituzionale di Vittorio Emanuele, che è il solo che può giovare agli interessi del paese. Il modo poi che terrete sarà di riunirli tutti ad un dato punto e con la bandiera tricolore alla testa, e avendo ciascuno la scheda in tasca, vi portiate in bell’ordine al luogo di votazione. Questo è il mio ordine che farete rispettare.

 

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Il prefetto di Pisa a Ricasoli (11 marzo 1860)

Tutto ammirabilmente bene. Grande il concorso. A 100 e 200 per volta, con bandiere, ben ordinati e guidati dai capi, con gravità e assoluto silenzio, più che ad una religiosa processione. Parrochi di Barbaricina e S. Michele agli Scalzi guidavano loro popolani. Capifabbrica conducono i lavoranti. I fattori, i contadini. Più non può desiderarsi. Anche il bel tempo arride. Pisa pavesata a festa.

 

Da Mack Smith D., Il Risorgimento italiano. Storia e testi, Laterza, Roma-Bari 1999, p. 427.

Guida alla Lettura

 

1) Pensi che gli ordini mandati a Brolio siano stati inviati anche a Pisa? Da che cosa puoi capirlo?

2) Perché secondo te i votanti sono guidati in corteo ai seggi elettorali?


3) Perché alla loro testa ci sono parroci, capifabbrica e fattori? Perché questi hanno interesse a far vincere l’unificazione con il Piemonte?

4) Pensi che i toscani abbiano avuto la possibilità di votare liberamente?

5) Pensi che le persone meno istruite abbiano avuto chiarezza su che cosa stavano votando?

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