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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il completamento dell’unità e la costruzione dello Stato - 2 SPAZI, TEMPI,  EVENTI - 2.2 Il Sud: brigantaggio, rivolte, nuovi poteri/padroni - I Malavoglia: la leva obbligatoria

I Malavoglia: la leva obbligatoria

Ne I Malavoglia, pubblicato nel 1881, Giovanni Verga racconta la vicenda di una famiglia di pescatori di Aci Trezza, un
comune in provincia di Catania. Sullo sfondo la storia dell’Italia, che si va facendo nazione grande e indipendente,
incrocia e determina i destini della famiglia.
Le nuove leggi dello Stato italiano prevedevano il servizio militare obbligatorio per un lungo periodo. Così la leva si
porterà via ’Ntoni, il maggiore dei Malavoglia.

Nel dicembre 1863, ’Ntoni, il maggiore dei nipoti, era stato chiamato per la leva di mare. Padron ’Ntoni allora era corso dai pezzi grossi del paese, che son quelli che possono aiutarci. Ma don Giammaria, il vicario, gli avea risposto che gli stava bene, e questo era il frutto di quella rivoluzione di satanasso che avevano fatto collo sciorinare il fazzoletto tricolore dal campanile. Invece don Franco lo speziale si metteva a ridere fra i peli della barbona, e gli giurava fregandosi le mani che se arrivavano a mettere assieme un po’ di repubblica, tutti quelli della leva e delle tasse li avrebbero presi a calci nel sedere, ché soldati non ce ne sarebbero stati più, e invece tutti sarebbero andati alla guerra, se bisognava. Allora padron ’Ntoni lo pregava e lo strapregava per l’amor di Dio di fargliela presto la repubblica, prima che suo nipote ’Ntoni andasse soldato, come se don Franco ce l’avesse in tasca; tanto che lo speziale finì coll’andare in collera. Allora don Silvestro il segretario si smascellava dalle risa a quei discorsi, e finalmente disse lui che con un certo gruzzoletto fatto scivolare in tasca a tale e tal altra persona che sapeva lui, avrebbero saputo trovare a suo nipote un difetto da riformarlo. Per disgrazia il ragazzo era fatto con coscienza, come se ne fabbricano ancora ad Aci Trezza, e il dottore della leva, quando si vide dinanzi quel pezzo di giovanotto, gli disse che aveva il difetto di esser piantato come un pilastro su quei piedacci che sembravano pale di ficodindia; ma i piedi fatti a pala di ficodindia ci stanno meglio degli stivalini stretti sul ponte di una corazzata, in certe giornataccie; e perciò si presero ’Ntoni senza dire «permettete». La Longa, mentre i coscritti erano condotti in quartiere, trottando trafelata accanto al passo lungo del figliuolo, gli andava raccomandando di tenersi sempre sul petto l’abitino della Madonna, e di mandare le notizie ogni volta che tornava qualche conoscente dalla città, che poi gli avrebbero mandati i soldi per la carta.
[...] Il giorno dopo tornarono tutti alla stazione di Aci Castello per veder passare il convoglio dei coscritti che andavano
a Messina, e aspettarono più di un’ora, pigiati dalla folla, dietro lo stecconato. Finalmente giunse il treno, e si videro tutti
quei ragazzi che annaspavano, col capo fuori dagli sportelli, come fanno i buoi quando sono condotti alla fiera. I canti, le
risate e il baccano erano tali che sembrava la festa di Trecastagni, e nella ressa e nel frastuono ci si dimenticava perfino
quello stringimento di cuore che si aveva prima.
– Addio ’Ntoni!

– Addio mamma!

– Addio! ricordati! ricordati! – [...]

Poi il treno era partito fischiando e strepitando in modo da mangiarsi i canti e gli addii. [...]
Comare Venera la Zuppidda, per confortare comare la Longa, le andava dicendo:

– Ora mettetevi il cuore in pace, che per cinque anni bisogna fare come se vostro figlio fosse morto, e non pensarci più.

Da Verga G., I Malavoglia, in: http://www.liberliber.it, pp. 13-16.

 

 

 


Guida alla Lettura


1) Quali diverse posizioni politiche esprimono don Giammaria, il vicario, e don Franco, lo speziale di Aci Trezza?
Corrispondono alla situazione politica del tempo? Spiega perché sì o perché no.

 

2) Che cosa consiglia don Silvestro, il segretario, a padron ’Ntoni per evitare la leva al nipote? Che cosa pensi di questo consiglio?

 

3) Quanto durava la leva militare?

4) L’interpretazione letteraria del Verga è coerente con il contesto storico del tempo? Spiega perché. Confronta, se necessario, l’unità L’opposizione al servizio militare.

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