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Gli stati italiani preunitari

Il Regno d’Italia venne proclamato come Stato unitario il 17 marzo 1861, anche se, a quella data, per completare il

territorio nazionale mancavano ancora il Veneto, il Trentino, l’Alto Adige, il Friuli e il Lazio.

Si compiva comunque nel 1861 l’aspirazione del movimento patriottico all’unità dell’Italia. Un’unità che molti

rivendicavano come realtà culturale e ideale, ma che non era più esistita, come fatto politico e istituzionale di lungo

periodo, dalla fine dell’Impero romano.

Dal V secolo, infatti, la penisola italiana era stata divisa in stati di diverse dimensioni, per lo più regionali, tranne il

Meridione, governato peraltro da dinastie straniere.

Nei fatti le uniche esperienze di stati di ampie dimensioni riferibili all’idea di uno Stato “italiano” si erano realizzate in Età

napoleonica: la Repubblica italiana (1802-1805), il Regno d’Italia o italico (1805-1814), il Regno di Napoli (1806-1815).

Tali esperienze erano durate meno di venti anni, ma erano state il momento di avvio dell’idea di un’Italia indipendente,

padrona del proprio destino e unita come nel mondo antico. In effetti molti storici considerano il periodo napoleonico

come l’effettivo inizio del movimento risorgimentale e citano fatti ancora precedenti: le Repubbliche sorelle del triennio 1796-1799.

Il Congresso di Vienna (1814-1815), che si proponeva di riportare ordine e sicurezza politici in Europa dopo la caduta di

Napoleone, ridisegnò anche la carta politica della penisola italiana riportando sul trono i sovrani che Napoleone aveva

esautorato e creando nuovi stati: Regno di Sardegna, che comprendeva Piemonte, Liguria e Sardegna; Regno

lombardo-veneto, che comprendeva Lombardia, Veneto, Venezia Giulia ed era parte dell’Impero austro-ungarico;

Ducato di Parma e Piacenza, assegnato alla moglie di Napoleone, Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, come risarcimento

della corona imperiale perduta; Ducato di Modena e Reggio; Ducato di Massa Carrara, che nel 1829 fu accorpato al

Ducato di Modena; Ducato di Lucca, che nel 1847 venne ceduto al Granducato di Toscana; Granducato di Toscana;

Stato della Chiesa (Stato Pontificio), che comprendeva Lazio, Umbria, Marche e le Legazioni, all’incirca corrispondenti

alla Romagna; Regno delle Due Sicilie, che comprendeva tutte le regioni meridionali a sud dello Stato della Chiesa e

l’isola.

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Gli stati della penisola italiana decisi al Congresso di Vienna. Puoi scaricare la versione pdf di questa carta cliccando sull'icona.

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