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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il Romanticismo, un movimento di libertà e giustizia. Patrioti e intellettuali, artisti e soldati - 2 MELODRAMMA E RISORGIMENTO - Giuseppe Verdi, il musicista simbolo del Risorgimento - Don Carlos: brani significativi

Don Carlos: brani significativi

DON CARLO e RODRIGO Dio, che nell’alma infondere

amor volesti e speme

desio nel core accendere

tu dei di libertà.

[…]

DON CARLO e RODRIGO

Vivremo insiem, e morremo insiem!

Grido estremo sarà: libertà!
(Atto II, Parte I, scena III)

RODRIGO O signor di Fiandra, arrivo;

quel paese un dì sì bel,

d’ogni luce or fatto privo

ispira orror, par muto avel!

L’orfanel che non ha loco

per le vie piangendo va;

la riviera che rosseggia
scorrer sangue al guardo par
;

della madre il grido echeggia

pei figlioli che spirar.

Ah! Sia benedetto Iddio,

che narrar lascia a me

questa cruda agonia

perché sia nota al Re.

FILIPPO Col sangue sol potei la pace aver

del mondo,

il brando mio calcò l’orgoglio ai novator

che illudono le genti con sogni mentitor...

La morte in questa man ha un

avvenir fecondo.

RODRIGO Che! Voi pensate, seminando morte,
piantar per gli anni eterni
?

FILIPPO Volgi un guardo alla Spagna!

l’artigian cittadin,

la plebe alle campagne

a Dio fedel e al Re un lamento non ha!

La pace istessa io dono alle mie Fiandre!

RODRIGO Orrenda, orrenda pace!

La pace dei sepolcri

o Re, non abbia mai di voi l’istoria a dir:

ei fu Neron!

Quest’è la pace che voi date al mondo?

Desta tal don terror,

orror profondo!

È un carnefice il prete,

un bandito ogni armier!

Il popol geme e si spegne tacendo,

è il vostro imper deserto, immenso, orrendo,

s’ode ognun a Filippo maledir!

Come un Dio Redentor, l’orbe inter rinnovate,

v’ergete a voi sublime,

sovra d’ogn’altro re!

Per voi si allieti il mondo!

Date la libertà!
(Atto II, parte II, scena VI)

 

I DEPUTATI FIAMMINGHI Sire, no, l’ora estrema ancora

non suonò per i Fiamminghi in duol.

Tutto un popol t’implora,

fa’ che in pianto così sempre non gema.

Se pietoso il tuo core

la clemenza e la pace chiedea nel pio tempio,

Pietà di noi ti prenda,

e salva il nostro suol,

o Re, che avesti il tuo poter da Dio.

[…]

DON CARLO Io qui lo giuro al ciel!

Sarò tuo salvator, popol fiammingo, io sol!
(Atto III, parte II, scena IV)

IL POPOLO Perir dovrà chi d’arrestarci attenti!

Feriam, feriam senza tema, o pietà!

Tremar ognun dovrà, curvar la testa

davanti al popolo, al popol ultor!
(Atto IV, parte II, scena II)

ELISABETTA Sì. L’eroismo è questo e la sua sacra fiamma!

L’amor degno di noi, l’amor che i forti infiamma!

Ei fa dell’uomo un Dio!

Va’! Di più non tardar!

Sali il Calvario e salva un popolo che muor!

DON CARLO Sì, con la voce tua quella gente m’appella.

E se morrò per lei, la mia morte fia bella!

Ma pria di questo dì alcun poter uman

disgiunta man avria la mia dalla tua man!

Ma vinto in sì gran dì  l’onor ha in me l’amore;

impresa a questa par rinnova a mente e core!

Non vedi, Elisabetta!

Io ti stringo al mio seno,

né mia virtù vacilla,

né ad essa io mancherò!
(Atto V, scena II)

Attività

1) I personaggi di Filippo e di Rodrigo rappresentano due diverse concezioni del potere: quali? Individua i versi in cui queste idee sono espresse.

2) Fai una ricerca in Internet e individua nel testo dell’opera gli elementi di realtà storica e quelli di finzione scenica.

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