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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il contesto, gli attori, il perché del Risorgimento italiano - 3.1 SOGGETTI E PROTAGONISTI - I padri della Patria - Cavour a Nigra su Garibaldi (lettera del 22 settembre 1860)

Cavour a Nigra su Garibaldi (lettera del 22 settembre 1860)

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Dalla lettera a Costantino Nigra (segretario politico di Cavour) del 22 settembre 1860:

«Garibaldi è un illuminato, inebriato dai successi insperati. Crede di aver ricevuto una missione provvidenziale e di essere autorizzato a condurla a termine con tutti i mezzi. Adesso si immagina che è con gli uomini della rivoluzione che deve marciare. Ne segue che sulla strada semina il disordine e l’anarchia [...] Noi siamo decisi a non sopportarlo. Se Garibaldi persevera nella sua strada funesta fra quindici giorni andremo a ristabilire l’ordine a Napoli e a Palermo, fosse necessario buttare a mare tutti i garibaldini. L’immensa maggioranza della nazione è con noi.»

 

Da Il carteggio Cavour-Nigra. Dal 1858 al 1861, II, La campagna diplomatica e militare del 1859, a cura della R. Commissione Editrice, Zanichelli, Bologna 1926.

Costantino Nigra (1828-1907),1860, 

Bibliothèque nationale de France

Guida alla Lettura

Leggendo il documento evidenzia gli aspetti di Garibaldi che irritavano Cavour. Secondo te Cavour aveva fiducia in Garibaldi, ma fino a che punto?

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