Guida alla Lettura
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Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il contesto, gli attori, il perché del Risorgimento italiano - 3.1 SOGGETTI E PROTAGONISTI - I padri della Patria - Dal discorso di Garibaldi al Parlamento di Torino del 18 aprile
Dal discorso di Garibaldi al Parlamento di Torino del 18 aprile 1861
«Dovendo parlare dell’esercito meridionale, io dovrei anzi tutto narrare dei fatti ben gloriosi; i prodigi da esso operati furono offuscati solamente quando la fredda e nemica mano di questo Ministero faceva sentire i suoi effetti malefici...»
Cominciarono i rumori.
«[...] Quando per l’amore della concordia, l’orrore di una guerra fratricida, provocata da questo stesso Ministero [...]»
Cavour (con impeto). «Non è permesso d’insultarci a questo modo! Noi protestiamo! Noi non abbiamo mai avuto queste intenzioni. (Applausi dai banchi dei deputati e dalle tribune) Signor presidente, faccia rispettare il Governo ed i rappresentanti della nazione! Si chiami all’ordine!»
(Interruzioni e rumori)
Presidente. «Prego l’onorevole generale Garibaldi di esprimere la sua opinione in termini da non offendere alcun membro di questa Camera e le persone dei ministri.»
Cavour. «Ha detto che abbiamo provocato una guerra fratricida! Questo è ben altro che l’espressione di un’opinione!»
(Interruzioni e voci diverse da tutti i banchi)
Garibaldi. «Sì, una guerra fratricida!»
Il discorso si interruppe per uno scontro quasi fisico fra i deputati delle fazioni di destra (per Cavour) e di sinistra (per Garibaldi). La seduta fu sospesa, ma poi Garibaldi riuscì a concludere il discorso, con un tono molto più diplomatico. Al termine i due si salutarono freddamente, perché lo pretese il re Vittorio Emanuele e il problema dell’esercito meridionale non ebbe la conclusione desiderata da Garibaldi.
Guida alla Lettura
1) Garibaldi pronunciò una parola che fece infuriare Cavour: quale? Evidenziala nel testo.
2) A che cosa si riferiva Garibaldi? Evidenzia la risposta esatta fra le tre proposte:
-
all’abbandono dei garibaldini a Napoli;
-
al mancato riconoscimento da parte di Cavour delle azioni gloriose dei garibaldini;
-
al rifiuto da parte di Cavour di riconoscere in modo ufficiale i soldati volontari dell’esercito meridionale.
3) Evidenzia poi nel documento le parole di Garibaldi che confermano la tua scelta.