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Fonti consultate
L’impianto manualistico serve poco
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Bersaglieri e corazzieri
Fare l'Italia, fare gli italiani
Il processo di unificazione nazionale
Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il contesto, gli attori, il perché del Risorgimento italiano - 3.2 SOGGETTI E PROTAGONISTI - I patrioti - Le divise dei volontari risorgimentali
Le divise dei volontari risorgimentali
I volontari risorgimentali, dato che non appartenevano ad un esercito regolare, utilizzarono divise di diverso tipo e colore. Alcuni volontari arrivavano in abiti civili, come appare nei quadri che rappresentano il passaggio del Ticino a Sesto Colombo dei Cacciatori delle Alpi nella notte tra il 22 e il 23 maggio 1859 (inizio della Seconda guerra d’indipendenza) o la partenza dei Mille da Quarto il 5 maggio 1860. In un secondo momento le diverse brigate si organizzavano e sceglievano una divisa che li contraddistingueva e che, come nel caso della camicia rossa garibaldina, divenne un simbolo.
Eleuterio Pagliano, Il passaggio del Ticino a Sesto Calende dei Cacciatori delle Alpi, 1865, Varese, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea
Gerolamo Induno, L’imbarco a Genova del generale Giuseppe Garibaldi, 1860,
Milano Museo del Risorgimento
Alcuni bersaglieri durante un combattimento. Erano un corpo specializzato di fanteria istituito nell’esercito sardo nel 1836 dal re Carlo Alberto, su proposta di Alessandro La Marmora. Ma la denominazione di bersagliere fu adottata successivamente da varie formazioni volontarie. Si ricordano i bersaglieri Lombardi, quattro compagnie al servizio del governo provvisorio di Lombardia e comandati da Luciano Manara, e i bersaglieri del Po, compagnia volontaria costituita a Ferrara
Legionari garibaldini, 1850
Un ussaro della legione ungherese. La brigata Eber (dal nome del suo comandante)
faceva parte dell’esercito meridionale
Garibaldi in divisa
Divise dei Cacciatori delle Alpi