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Sei in: Fare l'Italia, fare gli italiani - Il contesto, gli attori, il perché del Risorgimento italiano - 2 SPAZI, TEMPI, EVENTI - 2.1 L’unificazione nazionale di Italia e Germania attraverso la cartografia - Italia e Germania dal 1830 al 1850

Italia e Germania dal 1830 al 1850

Italia: mappa dei moti mazziniani dagli anni trenta dell’Ottocento al 1857

Negli stessi anni, l’Italia era interessata dai numerosi moti mazziniani, dalle rivolte popolari, come le Cinque Giornate di Milano nel marzo 1848, nel biennio 1848-1849 dalla Prima guerra di indipendenza e dalla nascita e fine tragica di repubbliche autonome come la Repubblica Romana e quella di Venezia: tutti eventi che si conclusero senza risultati positivi per l’intervento ostile di Austria e Francia.

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Germania: Unione doganale del 1834 e situazione politica della Confederazione germanica nel 1848

Una prima forma di integrazione fra gli stati tedeschi si verificò in campo economico.
L’Unione doganale si realizzò definitivamente all’interno della Confederazione germanica, a esclusione dell’Impero austriaco, nel 1834. Essa pose le basi di un mercato comune, unificò tariffe, pesi, misure e valute fra gli stati tedeschi, realizzando di fatto una unità economica, ma non politica della Germania.

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Una valutazione significativa di tale trasformazione si legge nel commento di due filosofi, Marx ed Engels, che accusarono la ricca borghesia tedesca di essere «una classe commerciale e industriale che è troppo debole e dipendente per prendere il potere e governare nel suo diritto e che perciò si getta nelle braccia dell’aristocrazia terriera e della burocrazia reale, scambiando il diritto di governare per il diritto di fare soldi».
I piccoli produttori e gli artigiani furono infatti danneggiati a vantaggio del nascente capitalismo industriale, rappresentato dalla famiglia Krupp, che nel 1842 fondò grandi acciaierie e industrie per la produzione di armi in acciaio.
Tuttavia l’integrazione economica anticipò l’unificazione politica, offrendo al popolo tedesco una forma di identità nazionale, se pur di debole tradizione democratica.
Infatti i moti rivoluzionari del 1848 che volevano ottenere il suffragio universale maschile a Berlino, capitale della Prussia, e in altre città tedesche (ma anche a Vienna e a Praga), ispirati da borghesi illuminati e da primi elementi socialisti, furono pesantemente repressi. Così si concluse l’esperienza politica democratica tedesca.
Immutata resta la situazione politico-istituzionale, sempre caratterizzata da una dispersione territoriale fra regni, regioni e città.

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